FORMIA SERVIZI, IL PM VUOLE VEDERCI CHIARO

Sono tanti e gravi gli episodi per i quali il sostituto procuratore Raffaella Falcione vuole vederci chiaro prima di emettere una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei 20, ex dirigenti ed revisori dei conti della fallita Formia servizi, collocabili in entrambi gli schieramenti politici, indagati a vario titolo di bancarotta fraudolenta. Dopo le laboriose e lunghe verifiche della Guardia di Finanza, il Pm Falcione ha già fissato la prima tranche di interrogatori per dieci indagati per il 10 febbraio quando, accompagnati dai rispettivi legali, dovranno chiarire le rispettive posizioni in merito alle consulenze d’oro, agli appalti espletati senza gara pubblica e ad una pianta organica decisamente gonfia rispetto alle reali mansioni svolte dall’ex spa. Il primo a comparire alle 9.30 del 10 febbraio davanti alla dottoressa Falcione sarà Salvatore Testa, l’ultimo presidente della Formia servizi di nomina Pdl in difesa del quale e del suo predecessore Sergio Lanna era giunto in soccorso ieri l’assessore alle società partecipate del comune di Formia, Raffaele Manna. Sono nove i capi d’imputati formulati dalla Procura, legati da un elemento comune denominatore: il soggetto protagonista è sempre l’ex amministratore delegato della Formia servizi Massimo Vernetti che con la compiacenza del presidente della società mista, del consiglio d’amministrazione e dei revisori dei conti avrebbe distratto o occultato, dal 2007 al 2009, 296mila euro per pagarsi la propria indennità violando la legge finanziaria del 2007 che fissava un “tetto” ben preciso per il proprio stipendio. Dal 2004 al 2009 circa 123mila euro della Formia servizi vennero stornati alla Quich No Problem Parking di cui Vernetti era socio e amministratore per liquidare prestazioni in tutto o in parte inesistenti. Il Presidente e il consiglio d’amministrazione in carica dal 2004 al 2009 hanno approvato una bozza di bilancio poco veriteria omettendo di registrare costi e passività certe, di svalutare poste di ricavo difficilmente realizzabili e sottostimavano il deficit societario determinando una variazione del risultato economico di esercizio superiore al 5% e una variazione del patrimonio netto superiore all’1%. Insomma conti sballati. L’ultima grave irregolarità è legata al parcheggio multipiano di piazzale delle Poste. I vertici della Formia servizi con la compiacenza dei revosi hanno utilizzato parte, un milione di euro, di un mutuo di scopo erogato dalla Banca Biis per realizzare l’infrastruttura per finalità diverse, per pagare costi non sempre veritieri, comunque incongrui e non sempre inerenti la realizzazione del programma di investimento tanto atteso dai formiani……

Scritto da Saverio Forte