Tabacco si, cannabis no: la “strana” scelta italiana

Come ricordava l’Espresso, citando l’Economist di qualche settimana fa, l’Italia e la Spagna sono unite da un particolare approccio. E non ci riferiamo solamente al fatto che siano stati tra i Paesi maggiormente colpiti dalla recente ondata pandemica, quanto anche – e soprattutto – che in entrambe le nazioni le misure di lockdown non hanno interessato i tabaccai. Ma per quale motivo, visto e considerato che il fumo è un’abitudine nociva alla salute, soprattutto quando in giro c’è un virus che colpisce proprio i polmoni?

Interessi economici e tenuta sociale


Le ragioni di una simile scelta sono numerose. Certo, i più critici potrebbero limitarsi a pensare che dietro vi siano delle motivazioni di natura economica. Privare i tabaccai e i Monopoli di un introito piuttosto sostanzioso avrebbe generato diverse ripercussioni in un contesto già delicato. Ma probabilmente a pesare è anche una scelta psicologica, considerato che incidere sullo stress stimolando anche l’astinenza da fumo avrebbe appesantito la condizione di chi si trova in uno scenario di isolamento sociale.

Tuttavia, le astinenze non si fermano alla sola nicotina. E se alcune di queste – le più nocive, come l’alcol – sono state ancora alimentate dalla piccola e grande distribuzione, permangono rigidi divieti su altre sostanze, sicuramente meno nocive, come la cannabis.

Cannabis: quella light è a portata di clic

Un discorso a parte è poi legato alla c.d. cannabis light. In questo caso non ci riferiamo a sostanze che creano dipendenza o alterazioni psichiche (a causa dell’assenza di THC), ma solamente di derivati delle migliori infiorescenze che fortunatamente nel nostro Paese hanno avuto un riconoscimento legale (e, dallo scorso anno, anche giuridico), alimentando un crescente business.

Non è certamente un caso che dal momento in cui il settore della cannabis light è stato disciplinato con maggiore favore anche in Italia, che proprio da noi siano sorti alcuni dei più importanti operatori europei del comparto.

È il caso di CBDexpress, sito internet di commercio elettronico che si pone oggi dinanzi alla propria clientela come un punto di riferimento in termini di qualità e innovazione. Tra i primi in Europa a sperimentare la sua consegna in giornata in alcune delle principali città italiane, è un marchio a crescente diffusione grazie anche a una fitta rete di distributori automatici. Un’assistenza disponibile tutti i giorni fino alle 23, e una costante attenzione al miglioramento continuo del proprio servizio hanno fatto il resto, dimostrando che anche in Italia si può fare impresa in questo settore.