Sequestro e dissequestro della cannabis light a Cisterna di Latina – si può coltivare la canapa o no?

Non è facile riuscire a capire cosa stia succedendo in questo periodo, non solo nella nostra regione, ma un po’ in tutta Italia, a proposito delle coltivazioni cannabis. Episodi come quello accaduto a fine giugno a Cisterna di Latina ci fanno capire che probabilmente anche chi deve far rispettare la legge non ha ancora chiaro come agire nei confronti delle coltivazioni di canapa.

Per chi non conoscesse l’accaduto, nel mese di giugno di quest’anno 1250 piante di cannabis sono state sequestrate nella zona industriale di Cisterna, con il sospetto che si trattasse di una piantagione illegale. L’uomo che possedeva la coltivazione, residente del posto, aveva dichiarato più volte che si trattava di cannabis light, ma il sequestro è avvenuto lo stesso.


All’inizio di settembre il tribunale del Riesame di Latina ha dissequestrato l’intera piantagione in quanto è risultato dalle analisi che si trattava effettivamente di cannabis light, con un quantitativo di THC rispettoso dei termini di legge. Inoltre, secondo alcune fonti, il sequestro non sarebbe dovuto avvenire prima dell’analisi del campione di canapa raccolta.

Le legge 242 del 2016 entrata in vigore da gennaio 2017, quella che ha dato vita al boom della cannabis in tutta Italia, stabilisce che la canapa con valori di THC tra lo 0,2 e lo 0,5% può essere coltivata senza che sia necessaria nessuna autorizzazione.

Probabilmente la confusione ancora esiste proprio in questo particolare dettaglio: il quantitativo di THC che fa la differenza tra la cannabis ‘stupefacente’ e quella light. Come spiegato su CBD-GUIDA.IT, le sostanze presenti nella pianta della canapa sono chiamate cannabinoidi, e le due principali sono il CBD e il THC.

Il CBD, abbreviazione per cannabidiolo, non è una sostanza illegale, in quanto è capace di rilassare corpo e mente, ma senza avere effetti psicoattivi sull’organismo. Ha inoltre effetti terapeutici e viene venduto un po’ ovunque ormai, senza bisogno di richiesta medica.

Il THC, abbreviazione per tetraidrocannabinolo, è al contrario una sostanza psicotropa capace di alterare la percezione della realtà e, a causa di questo, quando le sue concentrazioni sono alte, la cannabis viene classificata come droga.

La cannabis terapeutica viene creata appositamente bilanciando la quantità di THC e CBD affinché si abbiano i benefici di entrambi, con gli effetti collaterali ridotti al minimo. Essendo comunque la percentuale di THC piuttosto alta, è necessaria una prescrizione medica per poterla acquistare (solo in farmacia).

La cannabis per essere definita light ed essere quindi legale, deve avere quella bassissima percentuale di THC indicata qui sopra, differentemente diventa sostanza stupefacente e perseguibile dalla legge.

Nella vicenda di Cisterna di Latina comunque, la “colpa” non è stata solo di chi ha sequestrato la coltivazione di cannabis light. Il residente che deteneva tutte quelle piante, come chiunque decida di entrare in questo tipo di business, era obbligato a mantenere i cartellini dei semi di canapa acquistati e anche la fattura di acquisto. Ecco cosa cita l’art. 3 della legge sulla coltivazione della cannabis light:

“Il coltivatore ha l’obbligo della conservazione dei cartellini della semente acquistata per un periodo non inferiore a dodici mesi. Ha altresì l’obbligo di conservare le fatture di acquisto della semente per il periodo previsto dalla normativa vigente”.

Purtroppo il caso di Cisterna non è il primo né l’ultimo e sono molte le lamentele che circolano da parte degli agricoltori che si sentono in qualche modo perseguitati ingiustamente dalle autorità. Coltivatori, consumatori e chi deve far rispettare la legge dovranno quasi sicuramente sopportare i diversi ‘sbagli’ per ancora qualche anno, prima di poter liberamente commercializzare la tanto rinomata cannabis legale, che, molto probabilmente vedremo presto anche sugli scaffali dei supermercati.