Prestiti a protestati e segnalati CRIF: cosa devi sapere

Quando si incontrano difficoltà nel restituire un prestito ottenuto da un istituto di credito o da una società finanziaria autorizzata, si può incorrere nella segnalazione al CRIF, una banca dati utilizzata a livello nazionale in cui vengono inseriti i cosiddetti cattivi pagatori. Nel momento in cui, in un periodo successivo, quella stessa persona chiede l’ottenimento di un altro finanziamento, la banca effettua una ricerca presso il CRIF. Se trova iscritto il richiedente come cattivo pagatore, difficilmente sarà disposta a concedere un nuovo prestito, a meno che il richiedente non sia disposto o non abbia la possibilità di concedere alcune garanzie importanti. Ci sono infatti delle forme di prestito che sono adatte proprio a protestati e segnalati CRIF.

La cessione del quinto

La cessione del quinto potrebbe essere una forma di prestito adatta ai cattivi pagatori o ai protestati, come trovi indicato anche in https://www.prestitiperte.com/prestiti-a-segnalati-crif/. Ma come funziona questa forma di finanziamento? Si tratta di una formula che offre alcune garanzie importanti, che potrebbero essere accettate dalla banca per dare un nuovo finanziamento a chi in passato ha avuto delle difficoltà nel restituire il debito.


La garanzia è costituita dal possedere un reddito fisso e accertabile. Infatti possono usufruire della cessione del quinto soltanto i lavoratori dipendenti, con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, sia nel pubblico che nel privato, e i pensionati.

Alcune società finanziarie dispongono anche la possibilità della cessione del quinto per i lavoratori a tempo determinato, però con un piano di ammortamento che di solito non va oltre il limite della scadenza del contratto del debitore.

Come funziona la cessione del quinto

Con la cessione del quinto la banca ha la garanzia che le rate verranno pagate con regolarità. Infatti sono il datore di lavoro o l’ente pensionistico, che di mese in mese, effettuano il pagamento delle rate. L’importo delle rate da pagare per il rimborso del prestito viene trattenuto direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

La regola principale da rispettare è quella secondo la quale ogni rata non deve superare il quinto della pensione o dello stipendio.

I prestiti a protestati per i liberi professionisti

Per un lavoratore autonomo o per un libero professionista che è stato segnalato come cattivo pagatore potrebbe essere più difficile ottenere un prestito dalla banca. Infatti non può contare su quelle giuste garanzie costituite da uno stipendio fisso ogni mese o da una pensione. Infatti proprio questi lavoratori autonomi non possono accedere alla cessione del quinto.

Ci sono però delle altre forme da utilizzare, che consistono essenzialmente nell’ottenere un capitale tramite la fideiussione, quindi nel cercare un garante, oppure nell’ottenere un prestito su pegno.

Nel primo caso interviene una terza figura che fa da garante. La banca riconosce la terza persona come solida e affidabile e il garante ha il dovere di intervenire in caso di mancato pagamento delle rate da parte di colui che ha ottenuto il finanziamento.

È importante che il garante sia costituito da una persona che possa contare su uno status economico tale da sostenere il debito. Può essere per esempio un familiare del titolare del prestito che abbia un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Nel secondo caso, invece, si danno come pegno beni mobili e immobili. Alcune società finanziarie accettano queste garanzie, però solitamente per prestiti che riguardano soltanto piccole cifre.

Di solito viene effettuata una perizia sul bene e si concorda poi un piano di ammortamento adeguato. Questo tipo di prestito va bene solitamente su cifre che abbiano un basso impatto per quanto riguarda il rischio insolvenza.

Se il debitore non riesce a rimborsare il finanziamento ottenuto, la società finanziaria può vendere all’asta il bene per rifarsi sul denaro da ottenere.