Mediterraneo. Cristianesimo e Islam tra coabitazione e conflitto

Questo interessante testo è un saggio che riesce ad esplorare in maniera molto convincente la complessità storico-religiosa del Mediterraneo e, allo stesso tempo, ne interpreta la vicissitudine politica. Il testo mette soprattutto in evidenza la coabitazione tra cristiani, non cristiani, ebrei ed islamici nelle terre che circondano il bacino. Una coabitazione che viene percepita come stretta, talvolta coatta, guerreggiata e litigiosa.

Il testo è suddiviso in aree ed appartenenze ed esperienze religiose e politiche, seguendo un criterio selettivo che porta il lettore ad una scoperta diacronica e sincronica, nel passaggio dall’area anatolica a quella mediorientale, per esempio, nel corso dei secoli più recenti.
Secondo quanto afferma l’autore, spesso si affermano modelli sociali di comportamento (come ad esempio quello del martirio francescano o dell’omicidio rituale) che ritrovano le loro origini nella ricomposizione di un terreno conflittuale tra le religioni e nel radicamento di tendenze esclusive.
E’ proprio alla base di questo che si verifica sterminio armeno: una forma di genocidio ancora poco esplorata dalla letteratura.
Ma non solo, nel testo si parla anche di una chiave di lettura del fondamentalismo islamico più vicino a noi come guerra tra islamici e islamici, prima ancora che come forma di radicale anti-occidentalismo.
Insomma, questo testo contribuisce non soltanto alla conoscenza dei fenomeni qui brevemente accennati, ma narra molte storie e traccia una pista di proposte interpretative e politiche necessarie a mantenere la complessità del bacino nella ricerca della convivenza tra monoteismi.


Andrea Riccardi

Andrea Riccardi è nato a Roma nel 1950. Ha insegnato, come professore ordinario, Storia Contemporanea all’Università di Bari, alla Sapienza e alla Terza Università degli Studi di Roma. Possiede, inoltre, numerose lauree honoris causa.

È un importante esperto del pensiero umanistico contemporaneo e collabora con numerosi periodici e quotidiani fra cui il Corriere della Sera. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ma anche del fenomeno religioso nel suo complesso, su cui ha scritto numerosi libri. Inoltre, Riccardi ha una pagina ufficiale molto ricca ed attiva.

Egli è noto soprattutto per essere stato il fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant’Egidio. Grazie ha questa Comunità, Riccardi ha spesso ricoperto il ruolo di mediazione in diversi conflitti ed ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio, la Guinea a tal punto che la rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.

Inoltre, dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013, Andrea Riccardi è stato chiamato a ricoprire l’incarico di Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione nel governo tecnico del prof. Mario Monti.

Comunità di Sant’Egidio

La Comunità di Sant’Egidio è una Comunità cristiana nata nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II, proprio per iniziativa di Andrea Riccardi, in un liceo del centro di Roma.
Con il passare degli anni è diventata una rete di comunità che, ad oggi, ricopre oltre 70 Paesi in tutto il mondo. Questa ha da sempre una particolare attenzione verso le periferie e gli emarginati, raccoglie uomini e donne di ogni età e condizione, uniti da un legame di fraternità nell’ascolto del Vangelo e nell’impegno volontario e gratuito per i poveri e per la pace.