Consulenza legale, il nuovo mercato è online

Un settore legato a dinamiche molto conservative e che negli ultimi tempi sta attraversando una grande apertura sotto tutti i punti di vista. Quando si pensa alla consulenza legale viene subito in mente il tradizionale avvocato cui ci si deve rivolgere di persona; non che la questione sia cambiata perché si sta parlando pur sempre di un approccio che richiede contatto fisico.

Ciò che è mutata è l’idea di partenza, ovvero la possibilità di avere il primo contatto con canale multimediale. In sostanza, consulenza online. Il comparto giustizia è  attraversato da tempo da necessità di nuove strade anche in virtù della crisi che sta attraversando (come del resto altri comparti): ecco allora che come arma di difesa è nata l’idea di mettere a disposizione dei clienti servizi di consulenza legale a pagamento da fruire tramite la rete.


Basti pensare ad un esempio esplicativo che è quello derivante da Google: il gigante di Mountain View ha investito nel progetto Rocket Lawyer, ovvero un sistema multimediale in rete per intermediare la domanda di consulenza legale online: il tutto grazie alla possibilità di mettere in contatto clienti con avvocati appartenenti al network. Negli Usa, indubbiamente un mercato più aperto dal punto di vista delle mentalità, sono più di 15 milioni le aziende e i consumatori privati che si rivolgono a strumenti di consulenza legale fai da te messi a disposizione dalla rete. Un mercato da circa 10 milioni di dollari l’anno.

Un qualcosa verso cui, pian piano, anche l’Italia si sta avvicinando visto che nel nostro paese stanno iniziando a nascere diverse realtà di questo genere che vanno ad accostarsi ai tanti siti di sola informazione giuridica che popolano il web.

Quello che si può ottenere in rete è un percorso facilitato tramite il quale l’utente può spiegare il problema; ricevere un preventivo gratuito e direttamente su mail; completare, qualora la cifra sia di suo gradimento, il pagamento; ricevere la consulenza in poche ore.

Un iter facilitato che si rende necessario se si pensa che in Italia il settore è ampiamente intasato: 220mila legali a fronte di 20 milioni di italiani che non ricorrono mai all’avvocato; ed oltre 15 milioni di utenti alle prese con i tempi lunghi e incerti della giustizia. Riuscire in qualche modo ad abbreviare l’iter è quindi un fattore fondamentale.