Una gita a Bologna può essere un’ottima occasione per addentrarsi in quella che è la cucina Emiliana. Stiamo parlando di una gastronomia complessa e molto nota, che si basa sull’utilizzo dei tanti ingredienti che la terra emiliana offre, dal grano alle verdure, dal pesce proveniente dalla vicina Romagna fino ai formaggi e ai salumi, sapientemente preparati dai norcini locali. Il panorama gastronomico emiliano si fonda quindi sulla cucina tradizionale non mancano però contaminazioni e suggerimenti più contemporanei, come vuole l’alta cucina odierna.
Dove mangiare a Bologna
Le trattorie di Bologna
Scegliere i piatti giusti
Seppure l’Emilia offra varie località in cui è possibile gustare la gastronomia della Regione, è vero che il capoluogo è tra le migliori mete da raggiungere se si desidera assaggiare la vera tradizione. Un’ottima trattoria a Bologna, di tipo tradizionale, saprà guidare il commensale tra i sapori e i profumi dell’intera Regione, offrendo tutti i più noti piatti preparati da sapienti mani. Un classico della cucina emiliana è la sfoglia fatta in casa, per preparare primi piatti eccellenti, dalle rossette ai tortelli, dai tortellini in brodo fino alle classicissime tagliatelle al ragù. Tra i secondi piatti la cucina emiliana suggerisce le lunghe cotture, che utilizzano come materia prima la cacciagione, ma anche manzo, maiale o coniglio. Non mancano poi le contaminazioni di pesce, visto che l’adriatico è a un passo e la Regione Emilia si accompagna alla Romagna, con le sue incredibili coste.
La cultura della pasta fresca
Farina e uova
Le sfogline
Buona parte della cultura enogastronomica emiliana, e quindi anche bolognese, si basa sul culto della pasta fresca. Preparata rigorosamente a mano, dalle mitiche sfogline; stiamo parlando di esperte lavoratici che impastano le uova e la farina sempre a mano, tirandola senza l’aiuto delle moderne tecnologie. A tale scopo utilizzano appositi mattarelli, rigorosamente in legno; volendo è oggi possibile seguire vari corsi che insegnano come fare la sfoglia alla perfezione. Si tratta infatti di un’arte antica, che consente nel saper riconoscere la giusta elasticità e umidità della pasta. Queste caratteristiche consentono non solo di preparare pasta quale tagliatelle o garganelli, ma anche di usare la sfoglia per tortellini e tortelli. Il sugo poi è a piacere di chi prepara la pasta anche se Bologna celebra soprattutto il suo ragù, preparato con carne macinata, aromi e verdure, cotto a lungo per esaltare gli aromi degli ingredienti.
Le crescentine
I salumi bolognesi
L’arte di fare il salame
Oltre alle sfogline tra i principali attori della gastronomia bolognese troviamo anche i norcini. Qui fare i salumi, soprattutto poi il salame, è una questione seria, anche perché si tratta di valorizzare al massimo il maiale, in tutte le sue parti. La conservazione delle carni, la preparazione in modo che si possano gustare anche mesi dopo l’abbattimento della bestia, è una questione seria, che riguarda il non sprecare ciò che la natura offre. Tipicamente il salume emiliano si sposa con le crescentine, altrove chiamate gnocco fritto; si tratta di sottili sfoglie di pasta lievitata fritta, possibilmente nello strutto bollente.