VIDEO – Movida violenta a Latina, tre giovani arrestati per tentato omicidio

La Questura di Latina

Mercoledì mattina la polizia di Latina ha eseguito le misure di custodia cautelare in carcere emesse dal gip presso il Tribunale pontino, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di tre giovani di 18 e 19 anni, gravemente indiziati, a vario titolo, di tentato omicidio plurimo in danni di tre coetanei, nel corso di una violenta aggressione consumata a seguito di una rissa avvenuta nelle zone della movida latinense.

Lo scorso 23 novembre, nella cosiddetta zona dei pub, intorno alle 23 e 30 c’era stato un violento scontro tra i ragazzi di due gruppi ‘rivali’, a cui avevano partecipato una decina di giovani. Le fasi concitate della prima rissa, erano durate meno di un minuto e subito dopo tutti i partecipanti si erano allontanati.


Trascorsi appena 15 minuti dal primo episodio, alcuni ragazzi, tra cui i tre già coinvolti in precedenza, erano tornati sul posto, questa volta però armati di un coltello e spalleggiati da altri amici.

Con l’intento forse di vendicare il precedente ‘sgarro’, a quel punto il gruppo ha aggredito violentemente due dei giovani che avevano preso parte alla precedente rissa (un sedicenne ed un diciottenne) e nella confusione era stato attinto al collo anche un terzo soggetto, un minorenne, che aveva semplicemente cercato di fare ragionare le parti.

All’arrivo delle volanti, sul posto erano rimasti tre ragazzi tutti feriti con arma da taglio, uno di questi, un sedicenne, era rimasto gravemente ferito ed era stato trasportato in condizioni gravissime all’ospedale dove, in pericolo di vita, è stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici.

Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile hanno consentito di inquadrare nell’immediatezza il probabile contesto criminale in cui si era verificato il fatto: uno screzio tra giovanissimi gravitanti nel cosiddetto gruppo Colosseo, composto per lo più da minori, ed altri giovani facenti parti di un’altra ‘compagine’, il gruppo che fa riferimento al quartiere Q4.

“L’identificazione dei coinvolti e la ricostruzione delle singole condotte è stata particolarmente complessa”, spiega la Questura. “In particolare l’acquisizione delle testimonianze dei presenti, resa difficoltosa sia per la ritrosia, soprattutto iniziale, a collaborare con gli inquirenti, sia per l’assenza di conoscenza diretta dei membri del gruppo contrapposto. Determinanti in tal senso si sono rivelate invece le immagini degli impianti di video sorveglianza privata acquisite sul posto dagli investigatori”.

L’identificazione dei sospettati della rissa e degli autori dell’accoltellamento, avvenuta da parte degli investigatori della polizia, ha permesso di procedere alla perquisizione e al sequestro degli abiti dei presunti autori. Tale attività ha consentito di raccogliere ulteriori indizi a loro carico, a cui è seguito un intenso lavoro di analisi dei filmati di video sorveglianza e di comparazione delle stesse con i vestiti sequestrati.

All’esito dell’attività investigativa, la Squadra Mobile ha deferito, a vario titolo, alla Procura della Repubblica di Latina e alla Procura dei Minori di Roma 16 soggetti (nove dei quali minorenni), tra questi, i tre ragazzi tra i diciotto e diciannove anni, denunciati per tentato omicidio plurimo in concorso.

Il Gip presso il Tribunale di Latina, valutate le risultanze investigative, ha emesso nei confronti dei tre indagati la misura della custodia cautelare in carcere, eseguita questa mattina dagli investigatori della Squadra Mobile.

Valutata la gravità dei fatti accertati e il pericolo di reiterazione, il Questore di Latina ha disposto ha carico dei 16 soggetti identificati dalla polizia l’applicazione del cosiddetto Daspo Willy, provvedimenti in corso di esecuzione da parte dei poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura.

“Appare particolarmente allarmante che i fatti di rilevanti gravità e il tentato omicidio, siano maturati in un contesto del tutto ordinario”, sottolinea la Questura. “Nessuno dei 16 soggetti identificati e denunciati all’autorità giudiziaria era infatti mai emerso in attività di polizia, tutti i ragazzi coinvolti erano infatti incensurati”.