Risulta formalmente indagato per l’ipotesi di reato di omicidio colposo il proprietario dei cani – dei pitbull – al centro dell’atroce morte della 29enne Patricia Masithela, sbranata nelle prime ore di lunedì a Latina, nel giardino dell’abitazione di un amico.
In quei momenti l’uomo, un 40enne del capoluogo a quanto pare già conosciuto agli archivi delle forze dell’ordine per diversi precedenti legati allo spaccio di droga, non era presente. Inizialmente irreperibile, si è poi recato dalla polizia accompagnato da un avvocato, sostenendo tra l’altro di non sapere perché l’amica fosse passata a fargli visita.
La vittima è stata azzannata dal branco intorno alle 3, mentre si trovava nel cortile di un immobile fatiscente situato in strada Piccarello, alla periferia est della città. Gravissime le ferite, che poche ore dopo hanno portato alla morte in ospedale.
Di origini sudafricane, Patricia era arrivata in Italia a due anni, si era diplomata all’istituto agrario, sognava di fare la cantante e fino a qualche tempo fa lavorava come barista in un locale a non molta distanza dal luogo in cui si è consumato il dramma. Lascia un figlio di cinque anni, ora affidato alla nonna paterna un fratello e una sorella.