Quello riferito all’etichettatura dei vini è un mondo complesso e affascinante al tempo stesso, regolato oggi da una serie di norme sia a livello europeo che nazionale volte a garantire la trasparenza e la correttezza delle informazioni fornite al consumatore. L’etichetta di una bottiglia di vino è come una piccola enciclopedia che rivela una moltitudine di informazioni sul prodotto che si sta per gustare. Ma cosa dice la legge a riguardo?
Le norme europee: un quadro generale
Il quadro normativo europeo sull’etichettatura dei vini è piuttosto complesso e in continua evoluzione. Il Regolamento dell’Unione Europea n. 1169/2011, noto come Regolamento sull’informazione alimentare agli consumatori, stabilisce una serie di requisiti generali che si applicano anche ai prodotti vitivinicoli. Tra questi, vanno citati:
- Denominazione del prodotto: deve essere chiara e precisa, indicando la tipologia di vino (rosso, bianco, rosato) e, se del caso, la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP).
- Elenco degli ingredienti: obbligatorio solo in caso di aggiunta di sostanze diverse dalle uve.
- Quantità netta: che deve essere espressa in litri o millilitri.
- Titolo alcolometrico volumico effettivo: espresso in percentuale.
- Nome e ragione sociale dell’imbottigliatore: con l’indicazione del paese di origine.
- Informazioni nutrizionali: valori energetici e quantità di grassi, carboidrati, proteine e sodio per 100 ml.
- Elenco degli allergeni: in grassetto o con un altro tipo di carattere che lo distingua dal resto del testo.
Le norme italiane: specificità nazionali
L’Italia, patria del vino, ha introdotto ulteriori specificità nel sistema di etichettatura. Il Decreto legislativo n. 61 del 2010, che recepisce le direttive europee in materia, prevede ad esempio indicazione dell’annata, obbligatoria per i vini a denominazione di origine; menzione del vitigno, facoltativa ma spesso indicata per sottolineare le caratteristiche del vino.
Può essere indicata la zona di produzione in modo più preciso rispetto a quanto previsto dalla normativa europea; ed il metodo di produzione per i vini spumanti e frizzanti.
Le nuove frontiere: QR code e digitalizzazione
L’evoluzione tecnologica ha aperto nuove possibilità nel campo dell’etichettatura dei vini. Sempre più produttori utilizzano i QR code per fornire ai consumatori informazioni aggiuntive, come la storia della cantina, le note di degustazione o gli abbinamenti consigliati. Sono diverse le aziende che offrono questo tipo di servizio ai produttori, come ad esempio SwearIt. L’implementazione immediata dei QR code permette di aggiornare in tempo reale il contenuto digitale associato (e-label), assicurando la costante conformità alle normative in evoluzione (scopri qui come utilizzare i codici QR per aderire alle norme dell’UE sulle etichette dei vini).
Perché è importante leggere l’etichetta?
L’etichetta di un vino è una miniera di informazioni che ci permette di scegliere il vino giusto in base alle nostre preferenze e all’occasione ed apprezzarne le caratteristiche tipiche del territorio. Inoltre consente di verificare la provenienza del vino ed apprezzarne le caratteristiche tipiche del territorio.
In sostanza se da un lato l’etichettatura dei vini è un tema complesso e in continua evoluzione, dall’altro le norme europee e italiane forniscono un quadro di riferimento preciso; tuttavia è fondamentale che i consumatori siano consapevoli delle informazioni che possono ricavare dall’etichetta e che sappiano interpretarle correttamente.