Come scegliere a chi destinare il 5 per 1000?

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La dichiarazione relativa ai redditi conseguiti nel 2023 deve essere presentata dal 2 maggio fino al 1° luglio se la presentazione viene effettuata in forma cartacea oppure entro il 15 ottobre 2024 qualora la presentazione avvenga per via telematica. In queste occasioni i contribuenti hanno la facoltà, se lo desiderano, di destinare il 5 per mille, ovvero una quota calcolata sull’importo netto dell’IRPEF (Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche).

Il 5 per mille non è una quota aggiuntiva di imposta, bensì una quota delle imposte dovute che il contribuente ha la facoltà (non l’obbligo) di destinare a determinate organizzazioni.


Ma come scegliere a chi donare il 5 per mille? Le possibilità in effetti sono numerose e riguardano diverse organizzazioni che esercitano attività socialmente rilevanti.

La scelta è libera e ognuno può consultare l’elenco disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e decidere a seconda delle sue preferenze. È per esempio possibile scegliere un ente di ricerca scientifica, un ente che gestisce le aree protette, un’associazione dilettantistica che svolge attività di interesse sociale oppure un’organizzazione di volontariato e ONLUS come per esempio MSF (Medici Senza Frontiere); quest’ultima è un’ONG che focalizza la sua attività sul soccorso sanitario e sull’assistenza alle persone bisognose, bambini e adulti, che si trovano in luoghi in cui il diritto all’assistenza sanitaria non è garantito.

Dal momento che tutti i beneficiari del 5 per 1000 sono obbligati al rendiconto delle somme percepite, sarà possibile verificare come l’organizzazione scelta ha impiegato i fondi ottenuti con il 5 per mille. MSF per esempio usa il contributo ricevuto per chirurgia e medicina d’urgenza, cura della malnutrizione, gestione della salute materno-infantile e riproduttiva, assistenza sanitaria e psicologica e prevenzione e cura della malaria.

Come si destina nella pratica il 5×1000 all’organizzazione scelta?

Una volta che si è scelta l’organizzazione alla quale si vuole destinare una parte della propria IRPEF, si dovrà mettere la propria firma in uno dei riquadri presenti sui diversi modelli per la dichiarazione dei redditi; se non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi perché dipendenti o pensionati, si può comunque scegliere di destinare il 5 per 1000 utilizzando la scheda allegata alla Certificazione Unica rilasciata dal datore di lavoro (se si è dipendenti) o dall’ente previdenziale (nel caso di pensionati). Tutti i contribuenti hanno quindi la possibilità di indicare allo Stato come indirizzare una parte delle tasse dovute.

È opportuno precisare che se si ha intenzione di destinare il 5 per 1000 a una specifica organizzazione si deve necessariamente indicare il codice fiscale di quest’ultima. Senza questa indicazione il contributo sarà ripartito con un criterio proporzionale fra i vari beneficiari della categoria indicata (per esempio Enti del Terzo Settore iscritti nel RUNTS ecc.). Qualora non si apponga la firma e non si indichi un beneficiario, la quota rimane allo Stato.

Le stesse considerazioni valgono anche per il 2×1000 (destinabile ai partiti politici italiani) e per l’8×1000, destinabile alle istituzioni religiose (13, per quanto riguarda la dichiarazione da presentare nell’anno 2024) oppure allo Stato.

È opportuno ricordare che queste tre quote dell’IRPEF non sono mutuamente esclusive; il contribuente infatti può tranquillamente sceglierle tutte e tre. Non può, invece, scegliere due beneficiari per una specifica quota.

Le donazioni

Il 5 per mille non è l’unico modo con il quale un cittadino può sostenere un’associazione che svolge un’attività socialmente rilevante; esistono per esempio la possibilità di effettuare una donazione singola oppure una donazione periodica.

La donazione è una libera scelta e quindi ognuno può contribuire con la cifra che ritiene più opportuna.

Esiste anche la possibilità di contribuire con un lascito testamentario oppure acquistando prodotti da regalare a parenti o amici o, ancora, con donazioni di importo rilevante.