9La vista è il senso principale per noi esseri umani, in quanto ci consente di orientarci nel mondo ed eseguire tutte quelle azioni utili sia per la nostra sopravvivenza che per la nostra crescita personale: leggere, viaggiare, guidare l’automobile, preparare il pranzo, guardare un film, un’opera d’arte o un bel tramonto e, in molti casi, anche svolgere un’attività lavorativa.
Per tutte queste ragioni, i difetti della vista possono risultare piuttosto invalidanti, poiché limitano in larga parte la nostra autonomia.
Oggi, per fortuna, tramite una semplice visita oculistica, prenotabile anche online sulla piattaforma Cupsolidale, è possibile individuare, già a partire dai primi anni di vita, anche le più lievi anomalie, allo scopo di correggerle in maniera ottimale con l’uso di occhiali e/o lenti a contatto.
Ma quali sono i difetti della vista più comuni? E come trattarli al meglio?
Miopia, astigmatismo e ipermetropia
Tra i difetti visivi riscontrati con maggiore frequenza nella popolazione italiana vi sono: la miopia (40%), l’ipermetropia (11%) e l’astigmatismo (20%). Ad essi si aggiunge la presbiopia (13%), che però tende a colpire soggetti in età avanzata, manifestandosi per lo più intorno ai 40 anni.
I disturbi menzionati – per essere più precisi – sono chiamati “difetti di rifrazione”, poiché si verificano a causa di un errore nella rifrazione della luce tra la cornea e la retina. Errore che, a sua volta, riduce la capacità di mettere a fuoco gli oggetti presenti nel proprio campo visivo.
Nel caso della miopia, gli oggetti più vicini vengono percepiti in maniera nitida, mentre quelli lontani appaiono sfocati. Spesso, pertanto, le persone miopi sono in grado di leggere un libro senza grosse difficoltà, ma faticano a riconoscere volti, cartelli stradali, ecc. situati ad alcuni metri di distanza.
L’ipermetropia, invece, causa esattamente il problema opposto: il soggetto riesce a vedere bene gli oggetti in lontananza, ma non quelli vicini a lui.
L’astigmatismo dipende da una conformazione anomala della cornea, che nei soggetti colpiti appare ovale anziché tondeggiante. Ciò ostacola, oltre alla messa a fuoco degli oggetti sia vicini che distanti, anche la visione periferica e, di conseguenza, la capacità di distinguere le varie forme.
Infine, la presbiopia comporta la progressiva riduzione della flessibilità della lente, a causa del naturale processo di invecchiamento. Non a caso, è tipico delle persone anziane riscontrare, via via, difficoltà sempre maggiori nella lettura e, in generale, nella percezione degli oggetti vicini.
Salute degli occhi e prevenzione
L’utilizzo degli occhiali (o di lenti a contatto) permette di correggere la maggior parte dei difetti visivi, evitando che l’occhio venga sottoposto ad uno sforzo prolungato nel tentativo di focalizzare gli oggetti.
In caso contrario, infatti, vi è il rischio di andare incontro a vari problemi di salute, tra cui: emicrania, secchezza oculare, pupille dilatate, nausea, ecc..
Non dimentichiamo, inoltre, che una visuale imperfetta può mettere a repentaglio la sicurezza sia propria che del prossimo, specialmente quando si svolgono attività “pericolose” o che richiedono una particolare attenzione: pensiamo, ad esempio, a chi è tenuto a maneggiare strumenti taglienti al lavoro o, più banalmente, a chi è alla guida di un veicolo.
Dunque, come comportarsi per salvaguardare il benessere degli occhi?
Innanzitutto, è fortemente consigliato effettuare una prima visita oculistica in età scolare, allo scopo di rilevare eventuali difetti di rifrazione che potrebbero causare difficoltà nello studio. In seguito, i soggetti che presentano miopia, astigmatismo o ipermetropia dovrebbero sottoporsi ad un controllo della vista almeno ogni due-tre anni, in quanto non è raro che avvengano variazioni e, quindi, che sia necessario modificare la correzione.
Andando avanti con gli anni, aumentano anche le probabilità di sviluppare disturbi o patologie oculari – dalla cataratta al glaucoma, fino alla degenerazione maculare – che rischiano di intaccare le capacità visive.
Pertanto, i soggetti che hanno compiuto 60-65 anni dovrebbero prestare un’attenzione maggiore alla prevenzione, recandosi dallo specialista almeno una volta all’anno e, in generale, limitando le cattive abitudini.
Tra queste citiamo: il fumo di sigaretta, l’esposizione prolungata ai raggi solari (in assenza di occhiali da sole con lenti anti-UV), l’alimentazione scorretta (ovvero priva di antiossidanti, zinco, vitamina C ed altri nutrienti) e il sovrappeso (da cui, spesso, derivano problemi cardiocircolatori).