Sono molti coloro che manifestano problemi alla vista quali miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia.
Non sempre le lenti a contatto o gli occhiali rappresentano una soluzione efficace, e per di più, in alcuni casi, risultano scomodi nell’utilizzo, ad esempio durante lo svolgimento di attività sportiva.
Al giorno d’oggi per non ricorrere più all’uso di questi dispositivi è possibile ricorrere alla chirurgia refrattiva, affidandosi a specialisti esperti, in grado di utilizzare al meglio le tecniche più innovative attualmente esistenti.
Si tratta di medici chirurghi come il dott. Angelo Appiotti che effettua interventi di chirurgia refrattiva attraverso un approccio del tutto su misura, in grado di tenere conto di volta in volta della condizione specifica di ogni paziente.
Dalla PRK alla ReLEx Smile
La PRK (Photo- Refractive- Keratectomy) è una tecnica finalizzata alla risoluzione di tutti i principali disturbi della vista e si basa sull’utilizzo di un laser a eccimeri che opera direttamente sulla cornea, andando a trattare l’epitelio attraverso l’uso di una micro-spazzola.
È adatta anche a coloro che abbiano una cornea abbastanza sottile, ma richiede il compimento dei 18 anni affinché possa essere eseguita. A seguito dell’intervento viene posizionata una lente a contatto momentanea per proteggere l’occhio nei giorni immediatamente successivi all’intervento e per aiutare la rigenerazione dei tessuti. Può essere messa in atto anche su persone con anomalie particolari o con patologie dell’occhio, oltre che su coloro che abbiano miopie piuttosto consistenti.
La ReLEx Smile (Small Incision Lenticule Extraction) è un trattamento pensato per i miopi o per gli astigmatici miopici e sfrutta le potenzialità di un laser a femtosecondi che va a creare una piccola incisione da cui sarà estratto un lenticolo da modellare e reinserire. È necessario attendere di aver compiuto almeno 22 anni prima di sottoporsi all’operazione.
Le altre principali tecniche di chirurgia refrattiva
La Facorefrattiva è una tecnica che si basa sulla sostituzione del cristallino con l’ausilio di una lente intraoculare che viene inserita per mezzo un’incisione localizzata, tramite cui lavorerà una sonda ad ultrasuoni che ridurrà in frammenti il cristallino naturale, così che possa essere sostituito. La visione sarà subito nitida ed entro una settimana la vista si stabilizzerà.
La FemtoLASIK è un altro degli interventi al momento più diffusi: necessita dell’utilizzo di due differenti laser, quello ad eccimeri e il Femtolaser. Grazie a quest’ultimo saranno emessi degli impulsi luminosi che creeranno un flap nella cornea che darà accesso al secondo strumento.
È un approccio adatto al trattamento di tutti e tre i principali problemi della vista ed è efficiente soprattutto nel trattamento di miopie fino a 7-8 diottrie: ha il vantaggio di poter essere praticato in soggetti che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 60 anni.
Le ICL sono, invece, la risposta ideale per quei pazienti in cui la correzione laser risulti non praticabile. Permettono la correzione fino a -18 diottrie di miopia e sono posizionate mediante un’incisione piccolissima in anestesia topica.
Come intervenire sulla presbiopia
Per chi soffre di presbiopia una soluzione può essere la Supracor, una procedura realizzata con un sistema laser ad alta tecnologia, il Technolas Excimer Workstation 217P, che prevede la creazione di un piccolo lembo attraverso un laser Femtosecondi che permette di usare, poi, un laser ad eccimeri Teneo con tecnologia ACE per ridefinire la cornea.
Alla fine dell’operazione, il lembo viene riposizionato e l’occhio guarisce nel giro di pochi giorni. È un approccio efficace su soggetti con età compresa tra i 47 e 60 anni.
La tecnica della Monovisione, invece, è pensata per coloro che hanno una forte differenza visiva tra i due occhi: quello con le diottrie maggiori viene predisposto per vedere da lontano, l’altro da vicino.
Questa visione si può ottenere con tutte le tipologie di laser, ma si inizia a simulare il risultato preventivamente attraverso un test con lenti LAC, realizzate sull’occhio del singolo e che permettano di riprodurre il risultato post-intervento.