L’amore e la speranza non si erano mai spente per Marco Pannone ma le sue condizioni erano state giudicate a dir poco critiche dai sanitari.
I duri colpi dell’aggressione ai danni di Marco nella notte tra il 2 e 3 dicembre scorso, all’uscita di un Pub di Londra dove lavorava come cameriere, avevano lasciato gravi segni, tanto da cambiare la sua vita.
Il trasferimento nella sua casa di famiglia è avvenuto a bordo di un’ambulanza attrezzata, in compagnia della mamma Enza sempre presente con lui fin dal giorno dell’aggressione, così come dal papà Giuseppe e dalla sorella Veronica.
Ad accogliere mamma e figlio, tutti i familiari che lo hanno finalmente riabbracciato e organizzato una festa per il suo ritorno tra le mura domestiche.
Ma il “calvario” non è finito, Marco avrà ancora bisogno di cure fisioterapiche per recuperare del tutto l’autonomia perduta per colpa di un balordo a Londra.
Sentimenti di gratitudine per tutti i fondani (e non solo) sono stati espressi dai familiari di Marco per i quali la raccolta promossa dall’Associazione Pro Loco Fondi Aps in loro favore, grazie anche ai salvadanai distribuiti dai giovani dell’Associazione “Utopia”, ha raggiunto quasi i ventimila euro.
“Ringrazio il Governo Italiano – ha detto Enza la mamma del giovane – il Ministero degli Esteri, il consolato e l’ambasciata italiana. Soprattutto il senatore Claudio Fazzone che si è prodigato fin dall’inizio interessandosi per la soluzione del nostro dramma, fino a questo felice epilogo. Il mio cuore è colmo di gioia. Così come tutti i medici e i sanitari dei due ospedali di Londra e di Roma per quanto hanno fatto. Il Policlinico Gemelli continua a seguire la riabilitazione di Marco e ne siamo infinitamente grati”.