La sezione Anpi di Gaeta ‘Comandante Carlo’, in contemporanea nelle piazze dei comuni della provincia di Latina in cui sono presenti sezioni dell’Associazione Partigiani d’Italia -Formia, Minturno, Fondi, Roccagorga, Sezze, Latina, Aprilia e Pontinia – “invita la popolazione civile, l’associazionismo democratico e antifascista e tutto quel tessuto vivo della nostra società a manifestare per chiedere l’immediata fine delle violenze contro la popolazione civile di Palestina e di Israele e per garantire una soluzione diplomatica e pacifica del drammatico conflitto in atto“. Nella città del Golfo l’appuntamento è in piazzetta Buonomo, come altrove dalle 10.30 di sabato 28 ottobre.
“Nel condannare l’attacco di Hamas contro la popolazione civile israeliana consideriamo legittimo il diritto di Israele a difendersi secondo quanto previsto dai trattati internazionali e dalle Nazioni Unite ma la risposta militare non può essere rivolta in nessun caso contro la popolazione civile palestinese perché questo rappresenta un crimine di guerra ed una grave violazione del Diritto Umanitario internazionale. Condanniamo quindi l’uso della forza e chiediamo che sia la via diplomatica a guidare la costruzione di una pace stabile tra Israele e Palestina. Chiediamo l’immediato cessate il fuoco!”
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, recita l’articolo 11 della Costituzione”, ricordano dall’Anpi di Gaeta. “Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del Diritto Internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione plestinese applicando la formula dei ‘due Stati per due Popoli’. condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana ed alla resistenza armata palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche”.