Coop migranti, ex lavoratori protestano davanti al tribunale: “A loro 62 milioni, a noi zero stipendi”

Protesta plateale, venerdì mattina davanti il Tribunale di Latina. Ad organizzarla, striscioni alla mano, gli ex dipendenti delle cooperative impegnate nell’accoglienza dei migranti gestite dalla famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro, eletto con Sinistra Italiana e Verdi e dopo l’inchiesta sulla gestione delle coop passato al Gruppo Misto.

I lavoratori hanno nuovamente manifestato gridando: “Dove sono i nostri stipendi?”. Tutto in concomitanza con la prima udienza preliminare del processo in cui gli ex dipendenti si sono costituiti parte civile, “con l’auspicio di essere considerati per il danno che abbiamo subìto”.


“Pretendiamo chiarezza, dignità e rispetto”, dicono i lavoratori, affiancati dalla Uiltucs Latina del segretario Gianfranco Cartisano. “E soprattutto le nostre spettanze economiche, abbiamo elencato al megafono le lunghe somme dei progetti incassati da Coop Karibu’ e Consorzio Aid, 62 milioni di fondi e denaro pubblico, tutti erogati e incassati attraverso i progetti su accoglienza ed immigrazione, ai quali solo noi lavoratori eravamo gli unici professionalmente interessati ed impegnati per la buona accoglienza e integrazione. Le loro finalità erano distrarre denaro e non pagare i nostri stipendi, i nostri salari”.

Le ormai ex maestranze, poi entrate anche in aula per l’udienza preliminare, vogliono risposte: “Confidiamo nel percorso della magistratura, il nostro danno occupazionale deve essere considerato comprese le spettanze non pagate. I rappresentanti di Karibu e Aid oggi non sono comparsi, li avremmo voluti vedere negli occhi per gridare, stipendi e lavoro sono stati distratti e distrutti. Per oggi abbiamo appreso che hanno dato mandato ai legali di farsi rappresentare, l’udienza è stata rinviata al prossimo 3 novembre, ma continueremo con le nostre denunce e rivendicazioni”.