Nella mattinata di venerdì i carabinieri della Compagnia di Terracina hanno dato esecuzione a un’ordinanza dispositiva di misura cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone, nei confronti di tre soggetti, due uomini e una donna, indagati per concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Con l’aggravante della recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, per uno dei due uomini, il 76enne nativo di Fondi Michele Antonelli, proprietario e gestore del club privé “Il Sentiero” di Monte San Biagio, dove avvenivano le prestazioni sessuali, sono scattati gli arresti domiciliari.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina e condotte dai militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R., sono state avviate nel novembre 2022, a seguito della denuncia di uno dei clienti del locale: “Dopo vari incontri con una delle donne a disposizione, era incappato in uno stato di circonvenzione, sborsando nel tempo circa 15mila euro”, spiegano dal Comando provinciale dell’Arma.
“Le investigazioni, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti e videoriprese, anche all’interno della struttura, hanno documentato, fino al marzo del 2023, la quotidiana attività di prostituzione da parte di sette donne, tutte straniere (America Latina o Est Europa), domiciliate nella Capitale e reclutate, di volta in volta, dal gestore del locale, oppure dagli altri due indagati, che fungevano da ‘intermediari’, con il compito di agevolare lo spostamento delle donne, da Roma al night”.
“Le prestazioni venivano pagate ai due sodali per ogni singolo viaggio, direttamente dal gestore del locale. Le somme sborsate dai clienti finivano nelle mani del gestore del locale che, a fine serata, pagava una quota alle donne, a seconda delle consumazioni che riuscivano a fare, anche 400 euro a testa”.
In ragione del pericolo di reiterazione dei reati, la Procura ha richiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo del locale, eseguito dai militari nel corso delle operazioni.
Mentre l’anziano gestore del locale è finito ai domiciliari, per i presunti complici indagati – entrambi monticellani – è stato disposto l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.