Nel corso della giornata di mercoledì la polizia ha tratto in arresto un cittadino magrebino, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha sostituito, inasprendola, la precedente misura del divieto di avvicinamento.
I fatti hanno avuto inizio il 6 settembre, quando una donna nordafricana si è rivolta agli agenti del Commissariato di Cisterna di Latina riferendo di essere appena rientrata dall’Algeria, suo paese natale, dove aveva trascorso gli ultimi 9 mesi. La donna, prima del suo rientro in Algeria, aveva sporto querela nei confronti del marito responsabile di maltrattamenti familiari.
L’autorità giudiziaria, valutati gli elementi probatori a carico del coniuge, aveva ritenuto all’epoca di dover adottare nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento a tutela della donna che, nel frattempo, era stata collocata per la sua incolumità in una struttura protetta, anche in considerazione delle gravi minacce di morte ricevute.
Verso i primi giorni di settembre il responsabile della casa protetta che ospitava la denunciante ha ricevuto la visita di due cittadini nordafricani, in cerca di informazioni in merito alla sua eventuale presenza. Tale allarmante circostanza non lasciava spazio ad interpretazioni: il marito era in qualche modo a conoscenza della presenza della donna in quel sito e aveva incaricato due emissari di verificare la notizia. I poliziotti del Commissariato, immediatamente informati, hanno subito trasferito la donna presso un’altra struttura protetta, informando la Procura della Repubblica.
Tali elementi, a conferma della pericolosità dell’uomo, hanno indotto l’autorità giudiziaria a sostituire l’ancora vigente misura del divieto di avvicinamento con quella della custodia cautelare in carcere. La mattina di mercoledì gli investigatori del Commissariato di Cisterna hanno dunque dato esecuzione alla misura, con il conseguente trasferimento dell’uomo presso la casa circondariale di Latina.