Arrestato venerdì sera con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia, il giorno successivo un 23enne di Itri è tornato prontamente in libertà.
Il giovane – A.F. le sue iniziali – era stato ristretto in regime di arresti domiciliari a seguito di maltrattamenti che avrebbe commesso ai danni del fratello e alla resistenza opposta all’arrivo dei carabinieri della Stazione locale, peraltro a margine finiti in ospedale.
Durante l’udienza di convalida, sabato tenutasi davanti al gip del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro, l’indagato ha fornito la propria versione dei fatti: a suo dire qualche ora prima c’era stato esclusivamente un alterco con il fratello, “assolutamente nei limiti e dotato di reciprocità” dice la difesa, e non avrebbe opposto alcuna resistenza ai pubblici ufficiali. Le lesioni riportate dai militari dell’Arma? Secondo il 23enne non sono state intenzionali, ma seguite ai tentativi di bloccarlo.
Al termine dell’udienza il giovane, difeso dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, è stato quindi rimesso in libertà. Contestualmente respinta l’istanza avanzata dal pubblico ministero Eugenio Rubolino, che aveva chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari presso una casa di cura.