Aprire un ristorante è l’obiettivo di molti lavoratori del mondo del Food&Beverage che, forse stufi di dipendere da qualcun altro, scelgono di metter su qualcosa di proprio. Si tratta di un’attività che diventa una seconda casa e spesso un futuro certo per i propri figli. Certo è che in Italia per aprire un ristorante bisogna badare a diversi aspetti, soprattutto in ambito burocratico ed economico: ecco dunque tre consigli per avviare un’attività di successo nel campo della ristorazione.
Autorizzazioni, licenze e requisiti
Quando ormai l’idea del ristorante c’è ed è ben strutturata e si sa già che tipo di attività si vuole avviare avviare, quale sarà il target di riferimento e l’elemento che distingue il proprio locale da quelli già esistenti, occorre capire cosa fare per mettersi in regola con la legge. In Italia, infatti, per aprire un ristorante è necessario ottenere diverse certificazioni, come la licenza commerciale, la licenza per esporre l’insegna, esserti registrato all’Inps, all’INAIL, alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese, tanto per cominciare.
E poi ancora, aprire partita IVA, presentare la SCIA al Comune e seguire un corso HACCP che autorizza a lavorare con la somministrazione di cibi e di bevande. Per fare questo, è consigliabile affidarti a professionisti seri e affidabili, come quelli del servizio di StudioLab consulenze, per comprendere quale percorso sia il più indicato per la propria situazione ed essere sicuri di fare tutto ciò che va fatto nel modo più opportuno.
Costi e agevolazioni
Sicuramente avviare un’attività nel campo della ristorazione comporta un costo iniziale abbastanza elevato, che si divide in:
- costi fissi, che non dipendono da quanto va bene l’attività, come affitto, utenze, costi della burocrazia, stipendio del personale, commercialista e ammortamento;
- costi variabili, che possono essere materie prime, manutenzione, eventuale personale aggiuntivo e così via.
Si stima una media di 70.000€ per la spesa iniziale per un locale di normale dimensioni. Fortunatamente si può contare su diverse agevolazioni e finanziamenti erogati a livello statale oppure europeo. Si trovano infatti fondi destinati all’imprenditoria giovanile, alle donne o alla ristorazione in generale che possono essere richiesti e utilizzati come capitale iniziale per l’attività.
Uso dei social per promuovere l’attività
Prima un ristorante acquisiva fama soltanto in un modo: il passaparola. Una persona passava di lì per caso, veniva attratto, entrava a consumare e, soddisfatto dal pranzo, consigliava il posto a tutta la sua cerchia. Oggi questo passaparola è possibile farlo anche online: è possibile, infatti, pubblicizzare la propria attività sui social e su internet e avere una vetrina estremamente più grande e visibile. Il consiglio è di impegnarsi per fare una buona pubblicità online, che possa creare una presenza digitale importante e che dia anche una certa autorevolezza nel campo. Se poi si lavorerà bene e si saprà dare ai propri clienti ciò che si aspettavano e anche di più, questi ultimi sapranno ricompensare l’attività con dell’ottima pubblicità in più grazie alle recensioni lasciate sui diversi portali dedicati proprio a questo argomento. Non bisogna mai sottovalutare il digital marketing nel proprio progetto di ristorazione: non basta la buona cucina, ci vuole un lavoro completo e lungimirante.
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