Una gita fuori porta in Toscana: tra castelli incantati e vini genuini

L’Italia è una penisola ben dotata di manieri, fortificazioni e castelli. Secondo una stima che comprende tutte quelle costruzioni attualmente visitabili, ce ne sono oltre 45.000. Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Campania, Marche, Toscana e Lazio sono le regioni dove la presenza di castelli è maggiore. Oltre ai nomi più famosi – il Castello Sforzesco, il Castello di Miramare, il Castello Ursino e quello Scaligero, la nostra penisola è disseminata di fantastici manieri ricchi di fascino e di storia, capaci di accogliere una coppia per un weekend romantico o un gruppo di amici alla ricerca di avventura.

Oggi andremo a fare una gita fuori porta in Toscana, tra castelli gestiti interamente in modo biologico e tenute agricole dove esseri umani ed animali convivono in armonia. Il nostro obbiettivo è fornirvi pratici consigli per un weekend all’insegna del buon bere, per chi ama il vino toscano famoso e quello meno blasonato, ma non per questo meno meritevole.


Vino tipico toscano: è il Sangiovese il re delle tavole

Sin dai tempi dell’antica Roma la Toscana è una terra che si presta alla coltivazione di uve a bacca rossa. Il Sangiovese, che qui viene chiamato anche Sangioveto, è l’uva alla base del vino toscano più famoso, il Chianti. Esistono diverse versioni di questo vino, a seconda della zona di produzione e del disciplinare, cioè il regolamento interno che i produttori si danno. Partiamo anzitutto dal Chianti Classico, il più famoso dei famosi. Si tratta di un vino prodotto in alcuni comuni delle province di Siena e di Firenze che contiene almeno l’80% di uve Sangiovese. Oltre al Classico, c’è il Chianti DOCG, il ‘geografico’, la cui area vocata si estende fino alle province di Prato, Pistoia, Pisa, Siena e Arezzo. Infine, il Rufina, prodotto nella parte sud-orientale della provincia di Firenze, non lontano dai boschi millenari di Vallombrosa.

Al Castello del Trebbio alla scoperta del Chianti Rufina

Nella zona del Chianti Rufina, vicino a Pontassieve, c’è un castello che trasuda storia da tutti i pori. Si tratta del Castello del Trebbio, che per molti anni è stata la dimora della Famiglia De’ Pazzi. Storici banchieri rivali della Famiglia Medici, i Pazzi avevano fatto di questa terra il centro del loro potere. Si dice che già 700 anni fa qui producessero un Chianti che era famoso in tutta Italia e soprattutto un vino dolce toscano il cui profumo entra nel naso con una freschezza inimitabile. Per visitare il Castello del Trebbio è possibile prenotare una degustazione oppure, per chi ha più tempo, fermarsi a dormire nelle segrete del maniero per vivere un’esperienza indimenticabile.

Tenuta Casadei: la Maremma come non l’hai mai vista prima

Chi invece ama la costa, o comunque quella Toscana dove si sente profumo di mare, tutte le strade portano in Maremma. Quale Maremma? Ci troviamo in provincia di Livorno e più precisamente nella zona delle colline metallifere, vicino Suvereto. Questo borgo incantato di origine medievale è l’ideale per chi ama sorseggiare buon vino rosso toscano ammirando il panorama che si estende fino al mare. Suvereto è sede di wine-bar e cantine molto  fornite, ma per un’esperienza autentica vi vogliamo consigliare Tenuta Casadei. Qui siamo all’interno di un organismo agricolo, qualcosa di più di un semplice un agriturismo con degustazione vini. L’intera azienda vitivinicola Casadei è infatti un unico essere vivente in cui oche, cavalli, asini, galline, querce, lecci ed erbe aromatiche contribuiscono insieme ad esseri umani e vitigni alla creazione di vini autentici. Genuini perché prodotti senza l’uso di pesticidi e concimi di sintesi. Sinceri perché non provenienti da azioni di sofisticazione in cantina.

Che ne dite? Vi piacciono le nostre proposte? Negli ultimi anni sempre più persone stanno cominciando a capire che i migliori vini toscani non si riconoscono solo dal nome. Ai fianchi dei famosi supertuscan, i Bolgheri e i Sassicaia, ci sono produzioni di nicchia, con costi decisamente abbordabili, capaci di sorprendere i palati più esigenti.