Legna per il camino: quale scegliere

Con dicembre l’inverno è alle porte anche se in tante regioni e città italiane già ci sono temperature molto rigide che rendono necessario l’uso dei riscaldamenti. La maggior parte delle abitazioni è sicuramente dotata di termosifoni e/o climatizzatori elettrici che regolano in modo semplice ed automatico la temperatura interna della casa. Eppure, esiste una parte della popolazione che ancora possiede il camino. Quest’ultimo non è difficile da trovare in abitazioni ubicate in zone più rurali come campagna e montagna ma, in alcuni casi, è possibile trovarlo anche in appartamenti localizzati nelle grandi città.

Il camino per alcuni rappresenta la tradizione, per altri un oggetto di lusso, sta di fatto che in entrambi i casi risulta fondamentale saperlo accendere ed averne buona cura. Parlando della modalità di utilizzo, è molto importante saper scegliere la legna da ardere. Si tratta di una scelta che può sembrare scontata eppure non è così. Esistono tante tipologie di legna per attivare la combustione ed esistono altrettanti accorgimenti da tenere sempre ben presente quando si acquista, quando si usa e quando si conserva la legna.


Vediamo quale tipologia scegliere e come fare in modo che dia un risultato ottimale.

Legna per il camino: le diverse tipologie

In molti forse penseranno che per comprare legna da ardere basti poco, tanto è tutta uguale e invece sul mercato, o meglio dire in natura, esistono tanti tipi diversi di legna che variano per qualità ed essenze.

Principalmente è possibile creare due gruppi:

  1. Legna pesante
  2. Legna leggere

La prima riscalda di più e brucia più lentamente, mentre la seconda al contrario, scalda meno e brucia più velocemente. Ovviamente la scelta varia in base alle temperature esterne e alla tipologia di camino o stufa che si possiede, per questo motivo è essenziale chiedere consiglio ad un esperto altrimenti non si riusciranno ad ottenere gli effetti desiderati. Al gruppo della legna pesante appartengono, ad esempio, la quercia, il faggio e l’olmo; al gruppo della legna leggera invece, appartengono l’abete, il pioppo e il castagno.

Legna per il camino: consigli finali

Conoscere le diverse tipologie di legna e le loro caratteristiche, non è l’unica cosa da tenere in considerazione. Esistono alcuni dettagli da non sottovalutare mai. Uno di questi è che la legna, a prescindere dalla sua natura, deve essere asciutta e cioè, non deve avere un tasso di umidità più alto del 15% e soprattutto, non deve essere trattata con prodotti chimici. In questo caso ardere legna trattata è molto pericoloso e dannoso per la salute perché si sprigionano nell’aria componenti altamente tossiche.

Infine, una cosa da non sottovalutare è la modalità di conservazione della legna. Quest’ultima dovrebbe essere riposta su di un apposito supporto conosciuto anche come legnaia, che puoi trovare su Giordano Jolly, che fa in modo che la legna non tocchi direttamente il suolo o la parete. L’ideale sarebbe poi quello di conservarla senza coprirla per permetterle di traspirare.

Come si può notare, la scelta della legna da ardere non è così semplice come sembra quindi, se sei un neofita in ambito di camini e combustione, affidati sempre ad un esperto che ne sappia più di te.