Bancarotta Midal, chieste condanne per 34 anni di carcere

Lavoratori ex Midal

A dieci anni di distanza dal fallimento della Midal, colosso della distribuzione alimentare, il processo per bancarotta fraudolenta in corso davanti al Tribunale di Latina è alle battute finali.

Il pm Andrea D’Angeli ha chiesto condanne per un totale di 34 anni di carcere.


Imputati l’ex amministratore delegato Paolo Barberini, il presidente del consiglio di amministrazione Rosanna Izzi, il revisore contabile Sandro Silenzi, il presidente del collegio sindacale, Sergio Gasbarra, i sindaci Pietro Gasbarra e Stefano Pisanu, il marito della Izzi, Giacomo Pontillo, e gli imprenditori Giuseppe Piscina, Piero e Antonio Bova.

Chiesti 10 anni di carcere per la Izzi, 7 e mezzo per Sergio Gasbarra, 7 per Silenzi, 6 per Barberini, e 3 anni e quattro mesi per Pontillo.

Chiesta invece l’assoluzione per Pisanu, Piscina e Piero Gasbarra perché il fatto non costituisce reato e Piero e Antonio Bova per intervenuta prescrizione.

Prossima udienza il 21 dicembre.