Formia, bilancio falso da 3 milioni e mezzo: assolti

Tribunale di Cassino

Si è conclusa con due assoluzioni la denuncia formalizzata dalla Guardia di finanza di Formia a carico dei due titolari – P.G. e S.D. le rispettive iniziali – di una impresa risultata fittizia ed utilizzata solo per ottenere fidi bancari e raggiri per illecite operazioni di finanziamento.

Gli imputati, sessantenni formiani, avevano infatti predisposto un bilancio di circa tre milioni e mezzo di euro, poi risultato totalmente falso, con un’Iva evasa pari a 325mila euro circa e un’evasione fiscale Irap per un importo di oltre 120mila euro. I due imprenditori, difesi dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, erano stati quindi denunciati dalle Fiamme Gialle alla Procura di Cassino per omessa dichiarazione dei redditi nell’anno di interesse e distruzione delle scritture contabili.


Tuttavia, come anticipato, all’esito del processo i sessantenni, per i quali il pubblico ministero chiedeva la condanna a 2 anni di reclusione ciascuno, sono stati mandati assolti dal giudice monocratico del Tribunale di Cassino Marco Gioia: ha condiviso la tesi del difensore, che evidenziava come proprio dalle testimonianze dei finanzieri e dai loro atti emergesse l’erroneità nel formulare le imputazioni provvisorie, poi condivise dal pm nella richiesta di rinvio a giudizio.

Infatti, avendo gli stessi militari nella loro escussione parlato di bilanci falsi per oltre 3 milioni di euro, finalizzati a raggirare istituti di credito e terzi simulando ampie capienze economiche in realtà inesistenti per ottenere illecitamente credito, non era possibile ipotizzare evasioni Iva e omesso versamento a fini Irap: atteso che si trattava – come riferito dagli investigatori – di operazioni mai avvenute e poste in essere da una società inesistente e persino priva di sede, con bilancio palesemente falso, giammai si sarebbe potuto pretendere il pagamento di un’Iva mai incassata o di un imposta su utili di impresa mai realizzati. Un’impostazione accusatoria e un capo di imputazione errato che ha permesso, così, ai due formiani di ottenere un’insperata sentenza di assoluzione.