Il giovane accusato di aver ucciso Romeo verso la messa alla prova

Sospeso il giudizio per Camillo, il giovane di Casapulla accusato di aver ucciso con una coltellata, il 16 febbraio 2021 a Formia, il 17enne Romeo Bondanese.

L’imputato ha chiesto la messa alla prova e il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale per i minori di Roma, Efisia Gaviano, non si è opposta.


Deciderà il prossimo 13 luglio, dopo aver esaminato la relazione dei servizi sociali e il programma delle attività che dovrebbe svolgere Camillo, difeso dagli avvocati Luigi Tecchia e Giuseppe Biondi.

Nel caso di esito positivo della messa alla prova il reato verrà quindi dichiarato estinto.

Stessa scelta fatta dai tre amici dell’imputato, anche loro casertani, accusati soltanto di rissa.

Assolto invece il giovane di Formia che, anche lui accusato della rissa che poi sarebbe degenerata e finita con la morte del 17enne, ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato.

Il sostituto procuratore del Tribunale per i minorenni di Roma, Maria Perna, ha chiesto il giudizio per Camillo, 16enne all’epoca dei fatti, con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, rissa e lesioni per il ferimento di Osvaldo, il cugino della vittima.

Il sostituto procuratore Perna ha sostenuto che Camillo avrebbe colpito Romeo all’inguine con un coltello, recidendogli l’arteria, la vena femorale e l’arteria pudenda esterna, e che avrebbe ferito sempre con un coltello Osvaldo a una coscia.

La messa alla prova presuppone sostanzialmente il riconoscimento della partecipazione al fatto contestato e l’accettazione di un percorso riabilitativo.

Il giovane formiano, assistito dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, ha invece optato per la scelta del rito abbreviato, volendo far valere le ragioni della propria innocenza e volendo dimostrare che aveva solo tentato di provare a salvare la vita del cugino, ed è stato assolto.