Ipotizzando una serie di violazioni alle norme urbanistiche, la Guardia di finanza ha sequestrato a Terracina due palazzine e denunciato tre imprenditori e un tecnico.
I sigilli sono stati apposti a due immobili costruiti su via Appia, all’incrocio con via Napoli, nell’ex Corafa.
I proprietari dell’area dove sorgeva l’azienda hanno demolito le vecchie strutture e, in base alla legge sulla rigenerazione urbana, costruito appunto due palazzine di cinque piani.
Essendo possibile grazie alla norma un aumento volumetrico rispetto alle vecchie cubature, ne hanno poi realizzato uno del 20%, realizzando un sesto piano per i locali tecnici.
I finanzieri della seconda squadra unità navale di Terracina, agli ordini del capitano della sezione operativa di Gaeta, Aurelio Borgese, hanno fatto degli approfondimenti e delle verifiche, acquisendo anche diversi documenti negli uffici comunali.
Sull’area dove si trova l’ex Corafa è in vigore la variante urbanistica denominata settore Nord-Ovest e le norme tecniche della stessa prevedono che le costruzioni non possano superare gli 11,5 metri e che non possano avere più di tre piani fuori terra.
Considerando la deroga per l’incremento volumetrico permesso dalla legge sulla rigenerazione urbana, nei due edifici, secondo gli investigatori, vi sarebbero due piani in più.
I finanzieri hanno inoltre contestato il particolare che il piano adibito a locali tecnici sarebbe in realtà stato sfruttato per realizzare attici e super attici.
Le due palazzine sono state così sequestrate e sono stati denunciati i due amministratori della società proprietaria dell’area, il direttore dei lavori e il responsabile della società costruttrice.
Le Fiamme gialle stanno inoltre verificando se sia nel caso specifico legittimo l’incremento del 20% della volumetria rispetto a quella originale e se sia stata corretta la scelta fatta dal Comune di Terracina di non farsi consegnare, come previsto in casi del genere, parte dei terreni e di aver invece optato per la monetizzazione.