A pronunciare queste parole l’assessore del Lazio al lavoro e nuovi diritti, scuola e formazione, Claudio Di Berardino. Il tutto a margine di un evento in cui si parlava di donne e capolarato.
“Oggi ho partecipato a una bella iniziativa organizzata dalla consigliera regionale Marta Bonafoni che ci ha permesso di approfondire un tema molto importante come quello delle ‘Donne e Caporalato’. Come Giunta Zingaretti siamo impegnati da anni nel contrasto allo sfruttamento delle donne e degli uomini che lavorano in agricoltura. Abbiamo messo in campo una serie di azioni strutturali a partire dal Protocollo ‘Per un lavoro di qualità in agricoltura’ sottoscritto con le parti sociali a Latina. Al protocollo è seguita la Legge regionale sul contrasto al caporalato e l’emersione del lavoro non regolare in agricoltura finanziata con circa 2,5 milioni di euro. Sempre a Latina è partita una sperimentazione rivolta a cittadini di paesi terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo con il progetto P.E.R.L.A. – Percorsi di Emersione Regolare del Lavoro in Agricoltura che ci ha permesso di fare un ulteriore passo in avanti nella realizzazione di una Regione sempre più inclusiva e attenta nella difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Inoltre, Come Regione abbiamo definito gli indici di congruità in agricoltura in via sperimentale e stiamo lavorando per renderli strutturali. Gli indici di congruità in agricoltura rappresentano un corretto bilanciamento tra la quantità di persone che devono lavorare per mettere in campo un prodotto e la qualità di quel prodotto, il tutto all’insegna della prevenzione e della trasparenza e dei diritti dei lavoratori. Il contrasto allo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura è una sfida importante e vogliamo coniugare la qualità del lavoro e delle imprese affinché la cosiddetta emersione possa essere un’impostazione culturale di tutti”.