Bimbo azzannato da un pastore maremmano, tutto prescritto

La Corte di Cassazione

Morso prescritto.

A distanza di tredici anni dall’aggressione subita da un bambino, azzannato a Latina da un pastore maremmano mentre stava camminando in strada, i proprietari del cane hanno ottenuto l’annullamento della sentenza con cui erano stati condannati per lesioni colpose, essendo appunto il reato estinto per intervenuta prescrizione.


Era il 13 luglio 2009 quando un bimbo di sei anni venne aggredito dal pastore maremmano, appena uscito dall’abitazione dei proprietari.

La vittima venne azzannata a una gamba e trascinata con forza, riportando ferite che i medici giudicarono guaribili in venti giorni.

L’animale, una volta bloccato, sarebbe stato inoltre subito portato via a bordo di un’auto, impedendo così i controlli sanitari.

Finirono imputati un 63enne e il figlio di 31 anni, il primo per aver omesso di predisporre nella sua proprietà delle recinzioni idonee ad assicurare che il cane non uscisse all’esterno e il secondo per non aver badato a lasciare l’animale nel cortile dopo aver aperto il cancello per rientrare a casa a bordo di un’auto.

I due vennero quindi condannati dal Giudice di pace alla pena di 1.500 euro di multa e a risarcire i danni alle parti civili, all’esito di un separato giudizio, oltre che a pagare una provvisionale di ottomila euro.

Una sentenza confermata dal Tribunale di Latina, ma ora annullata dalla Cassazione, essendo scattata la prescrizione.

Ricorso rigettato però agli effetti civili.

I risarcimenti dovuti alle parti civili diventano così definitivi.