“Venerdì 25 marzo per la quarta volta viene portato in commissione comunale Attività produttive/Affari generali un regolamento per ‘disciplinare’ l’accesso agli atti dei consiglieri comunali. Il regolamento è voluto e scritto chiaramente per impedire ai consiglieri comunali di accedere agli atti dell’amministrazione, di svolgere funzione di controllo e vedere se gli atti seguono imparzialità, trasparenza e tutela del bene pubblico. Perché questa è la vera funzione di un consigliere comunale. Ma l’amministrazione Taddeo non vuole che i consiglieri comunali svolgano l’essenziale e propria funzione, in termini di democrazia e tutela del cittadino. Il sistema feudale non lo vuole“.
Lo denuncia la consigliera comunale di Formia Paola Villa, per poi entrare nel dettaglio e demolire l’azione amministrativa: “Questo regolamento paradossalmente non impedirà ai consiglieri comunali di perdere la cattiva abitudine di ‘entrare e uscire’ dagli uffici, seguendo altre vie e non quelle contemplate dal Diritto amministrativo. Anzi quei ‘tipi’ di consiglieri continueranno come e più di prima. Quello portato in commissione è un regolamento liberticida, antidemocratico, un regolamento bavaglio, camuffato nel fine di non rallentare il lavoro degli uffici (come se questi non lavorano ‘per colpa’ dei troppi accessi agli atti), ma finalizzato a non dar fastidio alla politica, la politica feudataria, la politica che non tutela il bene di tutti ma solo ‘il bene del feudatario e di chi sta con il feudatario'”.

“Un regolamento votato in commissione con un assordante silenzio sia del segretario generale (non pervenuto) sia dei consiglieri di maggioranza che eseguono a comando ciò che fa più comodo al ‘feudatario’. Regolamento liberticida e antidemocratico – rincara la dose Villa – già visto in altre amministrazioni dove il feudalesimo offre lucine abbaglianti ai cittadini ma poi svende parcheggi pubblici ad ‘amici’ e società private, non tutela acqua pubblica, spiagge libere e qualità del mare”.

“Il consiglio comunale convocato per giovedì 31 – conclude sferzante la consigliera – sarà chiamato a votare, la maggioranza lo voterà, ma il ‘metodo feudale o metodo Fazzone’ ha usato alzare la voce e lo scontro, perché al contrario degli altri comuni, Formia ha ancora persone pensanti dentro e fuori il consiglio comunale, pensanti e libere che non saranno certo fermate o silenziate dai metodi feudali e dal feudatario di turno”.