L’ex consigliere della Lega, Enzo Di Capua è pronto alla corsa come candidato sindaco per le prossime amministrative a Sabaudia. Fino a ieri l’unico candidato ufficiale era Alberto Mosca portato dalla coalizione composta dalle civiche Città Nuova e Scegli Sabaudia e dai partiti Forza Italia e Udc.
Un altro nome si aggiunge ora alla competizione elettorale ed è quello di Enzo Di Capua che però a quanto pare non sarà supportato dalla Lega ma da due civiche compresa la storica Sabaudia Futura di Antonio Ciriello. Insomma Di Capua sceglie la via dell’outsider uscendo da quella situazione di impasse che al momento sembra stiano vivendo Lega e Fratelli d’Italia ancora fermi a quanto pare sulla scelta del candidato sindaco. Fermi o forse divisi?
Comunque, è stato proprio Di Capua a ben descrivere il clima attuale motivando poi la scelta di correre da solo. “Dopo aver riflettuto a lungo – ha commentato – spinto da tanti cittadini che me lo hanno chiesto, mi metto a disposizione di Sabaudia, Città che tanto mi ha dato e che merita di essere amministrata in modo leale, trasparente ed efficace.
Mi candido con due Liste Civiche, Sabaudia Futura e Con Enzo Di Capua Sindaco, disponibile al dialogo e al confronto con chiunque abbia a cuore Sabaudia. Per ricostruire la Sabaudia di un tempo ma anche per una Sabaudia che guardi al futuro, con giovani, donne e uomini, liberi e capaci, ripartendo dalle macerie”.
Quindi le considerazioni di natura politica che accendono però i riflettori su dinamiche legate a ricatti e minacce. “Mi rammarica – conclude Di Capua – aver dovuto constatare che quello che doveva essere il momento della inclusione e della pacificazione, della messa in campo delle risorse migliori per una sfida comune, si è trasformato in occasione per rimarcare divisioni e contrapposizioni, per rispolverare vecchie ruggini e dissapori, figlie di un passato che ritorna prepotente ma che non mi appartiene. Mi candido per una Città nuova e migliore, dove tutti abbiano anche il diritto di indignarsi e protestare, senza la paura di minacce, dei ricatti, degli scheletri negli armadi, dove ognuno possa partecipare e non essere spettatore ed artefice inconsapevole del suo ulteriore declino, in un maldestro gioco dell’oca. Questo è il tempo del “per” e non quello del “con”. Saranno i giovani i protagonisti, con il loro talento, le loro competenze, la loro formazione. A loro dobbiamo affidare con fiducia il compito di tracciare la rotta senza dimenticare le radici”.