Il candidato sindaco di Gaeta Cristian Leccese, espressione dell’amministrazione di centrodestra uscente, interviene sul tema dell’emergenza abitativa, illustrando obiettivi e propositi operativi. Un intervento però tutt’altro che apprezzato dal Partito Comunista, che, spalleggiato dall’assemblea popolare Difendi Gaeta, attacca l’aspirante primo cittadino con una certa indignazione: l’attenzione di Leccese rispetto alla problematica è vista come semplice ipocrisia con fini elettorali. Niente di più.
«Il nostro obiettivo è di continuare sul percorso intrapreso in questi anni dall’amministrazione Mitrano, provando a potenziare tutti i servizi a disposizione di chi ne abbia maggior bisogno», le parole di Leccese. «L’esperienza vissuta con la creazione del progetto ‘Reti Solidali’, al quale hanno aderito numerose associazioni presenti sul territorio, si è rivelata un ottimo strumento di azione, che sicuramente continueremo a incoraggiare. L’iniziativa è nata con diverse finalità, tra cui contrasto alla crisi economica e sociale, inclusione, lotta alla povertà e all’emarginazione, a favore di cittadini in condizioni di povertà assoluta e a rischio impoverimento, dimostrando che la sinergia tra Istituzioni, Associazioni e mondo del volontariato può raggiungere importanti risultati per una promozione dello sviluppo e dell’integrazione sociale a sostegno di persone fragili».
Ed ancora: «L’attenzione alle fasce più deboli, inoltre, non può trascurare l’emergenza abitativa. Anche in questo caso, sono già previsti contributi economici per il pagamento dei canoni di locazione, destinati a coloro che stanno attraversando un momento di disagio. Fondamentale sarà anche puntare sull’edilizia economica, sulla riqualificazione dell’intero patrimonio Erp (Edilizia pubblica popolare), sulla realizzazione di un servizio di pronta accoglienza temporanea (il cosiddetto ‘Gruppo Appartamento’) in caso di assoluta urgenza, e, in merito agli affitti, su di un patto sociale da stipulare con i proprietari degli immobili».
«In merito all’emergenza abitativa – ha aggiunto il candidato sindaco – l’attuale amministrazione ha già avviato interventi rilevanti, come la trasformazione dei piani pilotis delle palazzine di via Moncenisio in unità abitative, grazie alla collaborazione con l’Ater. Si tratta di opere che abbiamo intenzione di replicare, con l’obiettivo di sviluppare la capacità dell’Edilizia pubblica popolare nella città, considerando la richiesta crescente. In questo modo, si consentirebbe una riqualificazione dell’immobile sul quale si interviene, sia dal punto di vista energetico, grazie alle nuove tecnologie e agli incentivi disponibili, che edilizio, con contestuale miglioramento urbano dei quartieri (recupero di giardini, spazi pubblici, viabilità e illuminazione). Inoltre, sarebbe importante dar vita ex novo ad immobili da dedicare al servizio di pronta accoglienza temporanea, sempre più richiesto negli ultimi anni, da gestire attraverso una misura di intervento del Piano sociale di zona distrettuale. Risulterebbe, pertanto, necessario attuare un progetto sperimentale di gestione e analisi dei disagi, per inquadrare una forma innovativa di assistenza immediata alla residenzialità, in casi di assoluta urgenza a carattere temporaneo».

Un intervento, come anticipato, che ha scatenato la reazione dei comunisti della sezione intitolata a Mariano Mandolesi e dei componenti dell’assemblea popolare collegata. «Con quale faccia Cristian Leccese, candidato sindaco dell’uscente amministrazione si accinge a parlare di sociale ed emergenza abitativa? In questi dieci anni non abbiamo visto un solo intervento concreto sul tema che non sia andato oltre il mero assistenzialismo. E’ assurdo inoltre che a parlarne sia proprio colui che all’epoca, assessore al patrimonio pubblico insieme a Sabina Mitrano, assessora come direbbe oggi, alle Politiche del Welfare, buttò per strada minori e anziani malati, sgomberando senza un minimo di umanità Casa Tosti, tuttora in stato di grave abbandono e che potrebbe essere riutilizzata a fini abitativi, proprio come proposto dall’assemblea popolare Difendi Gaeta nel progetto di recupero e rivitalizzazione del centro storico medievale».
«Ma sono state molte le occasioni in cui questa amministrazione ha dimostrato come l’emergenza abitativa non fosse una sua priorità, è il caso per esempio del Canone Concordato a favore dei proprietari di casa: ulteriori vantaggi ad una rendita immobiliare che è tra i maggiori responsabili dell’atrofia e dello spopolamento della nostra città; o l’ulteriore vergognoso sfratto del 2017 di altre cinque famiglie in Salita della Civita e Vico della Sorresca, che abitavano in case comunali messe all’asta per far cassa in vista dei costosi e illuminati eventi natalizi, o da sperperare in interventi di arredo urbano milionari il più delle volte inutili o inopportuni».
«E mentre la città andava spopolandosi (ricordiamo ancora una volta i dati ISTAT che sottolineano come Gaeta abbia perso altri e 1000 abitanti in questi ultimi anni, con oltre 4000 famiglie che sopravvivono a fatica con un reddito ISEE al di sotto dei 10.000 euro), aumentava invece la lista di attesa per la casa popolare che supera ormai le 200 famiglie, come aumentavano anche, i costi degli affitti e le licenze per la costruzione di nuove strutture abitative intensive private. Sono arrivati a costruire persino dentro al cimitero comunale, cosa che non deve sorprenderci poiché è la stessa amministrazione che poco più di un anno fa voleva costruire un forno crematorio privato a pochi passi delle abitazioni nella contrada di Sant’Angelo dei Marsi ai 25 Ponti».

«Diamo comunque atto a Leccese di aver riportato, se pur dandosi una zappata sui piedi, al centro del dibattito politico, la questione abitativa finora rimasta ai margini di questa desolante campagna elettorale: una palude di liste civiche funzionali a coprire forze politiche oramai impresentabili, vecchi amministratori che hanno già mostrato tutta la propria inadeguatezza, dilettanti allo sbaraglio che non si sono mai interessati delle sorti della propria città, modi di fare politica arcinoti, basati sul clientelismo, le solite false promesse, il personalismo, l’opacità dei reali e ristretti interessi che rappresentano. I loro programmi si presentano non a caso in gran parte intercambiabili, vuoti o demagogici per la piccola parte restante».
«Se eletti ci impegneremo invece a bloccare ogni rilascio di licenza per nuove costruzioni private, non un solo centimetro cubo di cemento privato, dando invece priorità all’acquisto e alla riqualificazione a scopo abitativo, dell’immenso patrimonio demaniale. Provvederemo a stilare finalmente un canone calmierato a favore degli inquilini, dividendo la città in zone in base all’emergenza sociale ed abitativa e non in base alla speculazione sulla domanda turistica come è stato invece fatto dall’attuale amministrazione».