Celebrata la prima udienza davanti al Tribunale del Riesame, dopo gli arresti a Sabaudia nell’ambito dell’inchiesta Dune, il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto Valentina Giammaria hanno depositato nuove carte.
Per irrobustire il castello accusatorio, chiedendo che vengano respinti i ricorsi degli indagati, gli inquirenti hanno presentato un verbale di sommarie informazioni appena raccolte dall’architetto Claudio Leone, il professionista che secondo la Procura si oppose alle richieste dell’ormai ex sindaca Giada Gervasi di attendere per la revoca della concessione al chiosco “La Rosa dei Venti”.

L’architetto ha riferito altri particolari ai carabinieri, in particolare sul fronte della gestione del lungomare.
Depositato poi il verbale di un ufficiale dei Carabinieri forestali, che ha sostenuto di essere stato lui a dare le direttive ai militari su dove compiere gli interventi di manutenzione del verde, gli ordini di servizio dati agli stessi militari e una relazione dei carabinieri del Nucleo investigativo che proprio su tale fronte hanno invece avanzato altri dubbi.
A cercare di smontare i motivi che hanno portato il gip Giorgia Castriota a disporre misure cautelari per l’ex assessore comunale Innocenzo D’Erme, il funzionario comunale Edoardo Piovesana, il funzionario comunale Riccardo Guglielmi, il direttore generale del Comitato Sabaudia MMXX, Luigi Manzo, e il carabiniere forestale Gianni Giuseppe Polidoro, sono stati i difensori, tra cui gli avvocati Leone Zeppieri, Claudio Cardarello e Alessandro Mariani.
Il Riesame si è riservato la decisione.