
Fratelli d’Italia Minturno, attraverso il coordinatore cittadino Vincenzo Fedele, la vicecoordinatrice Filomena Falduto e il dirigente regionale del dipartimento professioni Marco Moccia, è intervenuta, attraverso una nota diffusa a mezzo stampa nella giornata di ieri, martedì 15 febbraio, in merito alla decisione dell’amministrazione comunale di procedere con la costruzione di un impianto di essiccazione fanghi in zona Pantano Arenile.

“Senza entrare nel merito a proposito di impatto ambientale, sul quale faranno luce gli esperti e le associazioni, mi preme sottolineare – commenta Vincenzo Fedele – che durante la campagna elettorale, menzione alcuna era stata fatta dal Sindaco di questo progetto poi approvato. Mi duole constatare che a parole si vuole riqualificare la cosiddetta riviera di levante, ma nei fatti, con questa decisione la si rende una discarica comunale. Sono in contatto con i cittadini e le associazioni essendo io per primo residente in quella zona ed il sentimento comune è sicuramente di dissenso per questa decisione arbitraria presa senza alcun confronto”.

“Concordo con il coordinatore cittadino – ha dichiarato Filomena Falduto – nel mio caso, parlo da residente e credo che la nostra zona avesse bisogno di ben altro che una discarica. Mi sento presa in giro come cittadina, madre e minturnese. Vorrei sapere perché il tutto è stato fatto nel più totale silenzio senza coinvolgere le associazioni, i comitati ed i residenti? Perché la notizia è stata resa nota solo a cose fatte? Se come dice il sindaco – prosegue Falduto – questo impianto serve ad abbassare i costi, perché non lo ha menzionato in campagna elettorale e nei mesi seguenti alla sua rielezione? Non si tratterà mica di un’altra boutade come quella sulla differenziata considerando che continuamo a pagare una tassa sull’immondizia tra le più alte d’Italia?”.

“Il sindaco non si smentisce mai – conclude Marco Moccia – a parole dichiara di essere aperto al confronto ed all’ascolto dei cittadini, nei fatti fa l’esatto contrario e la riprova di quanto asserisco sta nel fatto che nemmeno il delegato alla Riviera di Levante, da lui nominato, era a conoscenza di questo progetto e di questa volontà. Mi chiedo a questo punto a cosa sia servito il conferimento di questo incarico e quali azioni intenderà porre in essere il delegato in questione alla luce di quanto accaduto.