“Siamo sottoposti ad un pressione fortissima da parte dei pazienti che esula dalle nostre funzione mediche. Si parte da richieste d’informazioni e terapie, certificazioni che vanno dall’isolamento alle guarigioni, al sovraccarico delle pratiche dei green pass, non registrati da altri soggetti che li eseguono, oltre al caos in ambito scolastico. Decine di professionisti medici sottoposti a ritmi di lavoro disumani con un burnout non più sopportabile. Vogliamo destinare il nostro tempo per la cura dei pazienti“.
Così una nota intersindacale dei medici del Lazio che fanno riferimento alle sigle Smi, Snami e Sumai. Che per il 27 gennaio hanno convocato una conferenza stampa – da tenersi a Roma e in diretta streaming dalle 11.30 – che affronterà “la gravissima condizione nella quale sono costretti ad operare i medici di medicina generale della regione Lazio”.
“Nel Lazio, a seguito di uno sciagurato accordo regionale, tutte le funzioni di sanità pubblica sono state poste in carico ai medici di medicina generale e tale situazione non è più sostenibile. Niente è stato fatto per favorire la dotazione di collaboratori per gli studi medici che si occupassero di funzioni intermedie. Per queste ragioni siamo costretti a dire stop alle risposte ai cellulari e mail dalle 20 fino alle 8 del mattino e stop a cellulari e mail nei festivi e dalle 10 del sabato e prefestivi. Siamo decisi, inoltre, nel rinviare alle direzioni sanitarie della Asl e alla Regione Lazio tutte le istanze irrisolvibili dai medici di medicina generale, delle quali siamo impropriamente investiti. Lanciamo per queste ragioni – prosegue la nota intersindacale – il ‘grido di dolore’ della categoria e dichiariamo lo stato di agitazione“.
“Qualora non venissimo immediatamente convocati dalla Regione Lazio, come da richiesta inviata circa 30 giorni fa, daremo seguito a tutte le iniziative necessarie per garantire ai colleghi i diritti minimi previsti per tutti i lavoratori. Dal rispetto dell’orario di lavoro, a quello dei turni e giorni di riposo, allo sgravio di inutili funzioni ripetitive che dovrebbero essere garantite dai sistemi informatici regionali e nazionali. La nostra protesta, se non vi saranno cambiamenti radicali nelle politiche sanitarie e nelle relazioni sindacali con la parte pubblica, sarà determinata, fino ad avviare il percorso per l’indizione dello sciopero, con la chiusura degli studi” conclude la nota.
Partecipano alla conferenza stampa indetta per il 27 Angelo Filardo, vice presidente regionale Smi Lazio; Giuseppe Di Donna, presidente regionale Snami Lazio; Rosanna Petrangeli, segretario nazionale organizzativo – area Medici della medicina dei servizi del Sumai.