“Il 9 dicembre 2021 la Giunta del comune di Minturno (Sindaco + Assessori) ha deliberato di aumentare tutti gli abbonamenti della sosta nel comune. Aumento questo recepito nel bilancio approvato al 30 di dicembre senza che nessun consigliere comunale di maggioranza o minoranza abbia avuto l’ardire di aprire un dibattito democratico sull’argomento quasi fosse un problema parlarne”.
Il problema è stato portato alla discussione pubblica e democratica solo quando la Confconsumatori Latina e l’Associazione Pendolari Stazione Minturno-Scauri – che hanno diffuso il comunicato che segue – recependo le proteste e sollecitazioni dei pendolari interessati, hanno formulato una richiesta di chiarimenti all’Amministrazione.
Il costo dell’abbonamento annuale ha subito i seguenti aumenti: Residenti passa da € 20 a € 40 (100% di aumento) per la prima auto; Residenti “comuni limitrofi” da € 50 a € 100 (100% di aumento); Generico da € 100 a € 400 (300% di aumento).
Ebbene negli ultimi 12 mesi (fonte Arera) “la bolletta elettrica e la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2022) sarà di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2020 – 31 marzo 2021), corrispondente a un incremento di circa 334 euro/anno”.
Quindi un aumento di € 334 in 365 comporta un aumento giornaliero di € 0,91 (91 centesimi), causato per i motivi ben noti e non certamente perché il Governo nazionale abbia ritenuto di far “cassa”, anzi ha invece ritenuto necessario intervenire con strumenti di correzione e alleggerimento.
Ebbene questo aumento è sicuramente significativo tale da incidere negativamente sui bilanci di ciascuna famiglia e quindi ci chiediamo come sia possibile solo pensare che un aumento di € 1,09 giornaliero, deliberato dalla amministrazione comunale di Minturno, non sia da considerarsi rilevante e degno di discussione ancorché non giustificato se non da puri motivi di “cassa”.
Riteniamo che questi aumenti siano assolutamente ingiustificati e la prova ne è soprattutto la volontà di sottrarre l’argomento alla libera e democratica discussione. Riteniamo che soffermarsi sulla sola giustificazione di “cassa”, pur ben sapendo che tale entrata non risolverà il problema dei parcheggi, soprattutto se si considera l’esiguo numero di abbonamenti dei pendolari dei Comuni dell’alta Campania, non possa giustificare gli aumenti.
L’aumento che risulta significativo in termini di cassa è quello sugli abbonamenti dei residenti perché porterà il raddoppio nelle casse comunali delle entrate previste per questa voce e a fronte di quali investimenti fatti negli ultimi 5 anni sulla questione trasporto e pendolari? Il Nulla.
Ricordiamo che 5 anni fa la stazione di Minturno Scauri stava subendo, con il silenzio assordante dell’allora amministrazione comunale, un vero e proprio saccheggio con il dimezzamento delle corse previste per Roma portandole sino a solo 18!!! E’ solo grazie ai pendolari e alla loro tenacia che la “nostra stazione” ha potuto mantenere i livelli di corse pre-modifica dell’orario.
Altra questione è la legittimità dei comuni campani a chiedere l’applicazione della tariffa per i “comuni limitrofi” ebbene crediamo che questo debba essere fatto perché quale sarebbe la motivazione, se non una scelta discrezionale dell’amministrazione, che giustifica tra il novero di questi comuni il comune di Itri o Gaeta e non invece comuni quali quelli campani?
Ribadiamo che la circostanza che tanti pendolari scelgano la “nostra stazione” come inizio e termine del loro viaggio non può che essere motivo di orgoglio per tutti e soprattutto una circostanza che dà prova della sua importanza nel circuito della mobilità ferroviaria tale da garantire i livelli attuali di corse e poter anche pretendere dalla Regione e RFI ancora di più.
Ci viene detto che gli aumenti servono per nuovi investimenti. Ovviamente gli aumenti degli abbonamenti dei residenti che sono raddoppiati e non le poche decine di abbonamenti generici portati a € 400.
Ma anche in questo caso ci facciamo una serie di domande: quando mai si è visto che per fare investimenti su opere in conto capitale come i parcheggi bisogna prima “raccogliere” i “soldi” dei cittadini e fare quindi i “parcheggiatori”? Il Comune non ha più capacità di indebitamento? Eppure sarebbe stato risanato!
Tutti i parcheggi che esistono attualmente sono stati fatti negli ultimi 5 anni? E quali altri nuovi parcheggi sono stati individuati, progettati e realizzati in cinque anni di consiliatura?
L’altra questione, quella delle auto parcheggiate dove non si dovrebbe il cosiddetto “parcheggio selvaggio”, può essere la giustificazione degli aumenti? Qualche decina di pendolari campani “respinti” al confine risolverà il problema?
Ma una buona amministrazione ha bisogno di questo “fumo” per giustificare l’incapacità di garantire la legalità? Il “parcheggio selvaggio” non dovrebbe contrastarsi con le multe e la rimozione?
Come associazioni, noi si, siamo sempre pronte ad un confronto democratico e a dare i nostri modestissimi suggerimenti”.