Concorsopoli Asl, ammesse tutte le parti civili

Ammesse le parti civili al processo per la cosiddetta concorsopoli Asl, con imputati l’ex senatore dem Claudio Moscardelli e i dirigenti della locale Azienda sanitaria Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito.

Il Tribunale di Latina ha accolto le richieste di costituzione di parte civile della Regione Lazio, del Comune di Latina, delle Asl di Latina, Viterbo e Frosinone, dell’associazione “Caponnetto”, della Confconsumatori Lazio Aps e di due partecipanti al concorso per amministrativi oggetto delle indagini della Guardia di finanza e della squadra mobile che hanno portato al procedimento in corso.


Il prossimo 11 febbraio inizierà l’esame dei testimoni del pm Valerio De Luca, tra i quali l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato, il direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, e l’ex direttore generale Giorgio Casati.

Rainone ed Esposito sono accusati di falso nella veste di presidente e segretario della commissione esaminatrice nel concorso pubblico per 70 assistenti amministrativi e di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.

Un reato quest’ultimo di cui, insieme a Rainone, per il secondo concorso, quello da 23 posti da amministrativo, è accusato anche Moscardelli.

Rainone, secondo gli inquirenti, avrebbe infatti rivelato i temi della prova orale a sei candidati, due dei quali a lui indicati dall’esponente del Pd.

Una vicenda per cui i due imputati sono accusati anche di corruzione.

Per i magistrati, Rainone avrebbe fatto infatti le soffiate a Giuseppe Tomao, all’epoca dei fatti presidente dem del consiglio comunale di Minturno, e a Matteo Di Domenico, figlio della presidente dem del consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato, in cambio dell’interessamento di Moscardelli per la sua nomina a direttore amministrativo dell’Asl.

Un patto che avrebbe portato l’ex senatore a difendere Rainone tanto davanti all’assessore regionale alla sanità D’Amato che alla manager dell’Asl Cavalli.