Il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione e ora la condanna per Michelangelo Porretta, autore del tentato omicidio della ex in un viaggio da incubo da Gaeta a Terracina, è definitiva.
Il 47enne di Rosarno, che a lungo ha vissuto con la vittima nel milanese, il 24 agosto 2018, nello stesso giorno in cui, su ordine del gip del Tribunale di Cassino, la Polizia lo stava cercando per notificargli un provvedimento con cui gli veniva vietato di avvicinarsi alla ex che lo aveva denunciato per stalking, si recò a casa della donna, a Gaeta.
Quest’ultima venne fatta salire in auto con una scusa dal condannato che, arrivato a Terracina, dopo averla privata del cellulare, la minacciò con un coltello e cercò di strangolarla.
La donna, riuscita a fuggire dal mezzo, saltò su un’auto di passaggio di un pescatore sportivo, anche lui del milanese.
“Un uomo vuole uccidermi, mi aiuti”, disse all’automobilista.
Il 47enne inseguì quindi l’auto del soccorritore, la speronò più volte e riuscì a farla andare fuori strada, facendola precipitare in un canale.
A salvare il pescatore e la donna dall’annegamento e ad arrestare Porretta furono gli agenti del commissariato di Terracina, che avevano ricevuto una segnalazione relativa a un’auto finita fuori strada.
Il 47enne è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina a cinque anni e otto mesi di reclusione.
Una sentenza confermata prima dalla Corte d’Appello di Roma e ora dalla Cassazione.