Intimidazione in tribunale al giudice per le indagini preliminare Giuseppe Cario.
La madre del pregiudicato Gianluca Tuma, arrestato nuovamente nell’ambito dell’inchiesta “Ottobre Rosso” e accusato di tentata estorsione e intestazione fittizia di beni, ha raggiunto la stanza del gip e ha iniziato a inveire contro di lui.
Tuma, già condannato nel processo Don’t touch, rimesso in carcere ha iniziato lo sciopero della fame e la donna ha puntato il dito contro il magistrato che ne ha disposto l’arresto.
Una vicenda per cui sono dovuti intervenire i carabinieri.
Al gip Cario, che sempre a causa di alcune intimidazioni lo scorso anno finì anche sotto scorta, è stata espressa solidarietà dall’Anm di Latina.
“Si tratta di un tentativo intimidatorio oltraggioso – ha dichiarato il presidente Valerio De Luca – ancora più grave in quanto avvenuto all’interno del Palazzo di Giustizia, rivolto contro il lavoro coraggioso di un magistrato che si trova ad operare in una realtà complessa e difficile, caratterizzata da una elevata densità criminale alla quale sono esposti tutti gli operatori della Giustizia. Riteniamo imprescindibile ribadire che la magistratura pontina risponde compatta ad ogni tentativo di delegittimazione e di minaccia alla propria integrità. I magistrati di Latina sono pienamente solidali con il giudice Cario e sono certi che niente indebolirà il suo operato e nessuna intimidazione minerà la sua serenità di giudizio”.