Arresti domiciliari per l’imprenditore Simone Di Marcantonio.
A concedere il beneficio al 32enne, facendolo uscire dal carcere, è stato il Tribunale del Riesame, a cui avevano fatto ricorso gli avvocati Alessandro Farau e Marco Nardecchia.
Nell’ambito dell’inchiesta “Scarface”, in cui la Dda di Roma ha ipotizzato la costituzione di un’associazione per delinquere di stampo mafioso capeggiata da Giuseppe “Romolo” Di Silvio, decisa a spadroneggiare a Latina, Di Marcantonio, scelto nel 2018 dall’ex sottosegretario leghista Claudio Durigon come dirigente dell’Ugl, è stato inquadrato dal gip come un “soggetto estremamente contiguo ad ambienti criminali di elevato spessore”, prestanome di Sergio Gangemi, quest’ultimo già condannato per un agguato a colpi di kalashnikov sul litorale romano.
“La sua pericolosità – ha sottolineato il giudice per le indagini preliminari disponendo gli arresti – nasce dal fatto che costituisce l’elemento di raccordo tra elementi di spiccata pericolosità sociale e la cosiddetta società civile”.