Chiesto dai pm Corrado Fasanelli e Luigia Spinelli il rinvio a giudizio di 33 indagati nell’inchiesta dell’Antimafia di Roma denominata “Reset”, relativa a un sistema di estorsioni e traffico di droga che sarebbe stato portato avanti per lungo tempo a Latina dal clan Travali.
Sotto accusa i fratelli Angelo e Salvatore Travali, Angelo Morelli, Francesco Viola, Vera Travali, Alessandro Zof, George Valeriu Cornici, Davide Alicastro, Ermes Pellerani, di Bassiano, Cristian Battello, detto Schizzo, di Aprilia, Fabio Benedetti, Costantino “Cha Cha” Di Silvio, Antonio Neroni, detto Caniggia, Antonio Giovannelli, Dario Gabrielli, detto Rame, Mirko Albertini, Giovanni Ciaravino, Silvio Mascetti, Alessandro Anzovino, detto Ciba, Matteo Gervasi, Francesca De Santis, Antonio Peluso, Manuel Ranieri, Shara Travali, Valentina Travali, Giorgia Cervoni, Tonino Bidone, Riccardo Pasini, Luigi Ciarelli, Corrado Giuliani, detto Zao, Franco Della Magna, Denis Cristofoli e il poliziotto Carlo Ninnolino.
Ventinove le parti offese, tra cui imprenditori, ristoratori, gioiellieri, titolari di negozi di abiti griffati, ottici e avvocati del capoluogo pontino.
Per la Dda, alla luce delle indagini svolte dalla squadra mobile di Latina, il clan avrebbe costituito un’organizzazione dedita al narcotraffico, rifornendo di cocaina, hashish e marijuana le piazze di spaccio di Latina, Cisterna, Sezze e Aprilia.
A capo di tale organizzazione vi sarebbe stato Angelo Travali, aiutato dal fratello Salvatore, mentre i fornitori di droga sarebbero stati Gianluca Ciprian, per cui l’Antimafia procederà separatamente, Cornici, Zof e Luigi Ciarelli.
Nonostante l’assoluzione definitiva nel processo Don’t touch, l’Antimafia ritiene inoltre che Travali ricevesse soffiate sulle indagini in corso dal poliziotto Ninnolino tramite Pasini, in cambio di denaro.
Diverse quindi le estorsioni contestate.
I fratelli Angelo e Salvatore Travali sono infine accusati dell’omicidio di Nicolas Adrian Giuroiu, in quanto per gli inquirenti avrebbero fornito le armi e supporto logistico agli esecutori materiali del delitto, compiuto a Latina l’8 marzo 2014, al fine “di agevolare l’associazione a delinquere facente capo a Costantino Di Silvio detto Cha Cha e ai fratelli Travali”, rafforzando “all’esterno la forza criminale attraverso la partecipazione ad un’azione omicida voluta da soggetti vicini al gruppo, così dimostrando di disporre di armi, di utilizzarle in fatti di sangue e di esercitare il controllo sulle azioni criminali di maggiore rilevanza”.
Deciderà, il prossimo 10 dicembre, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Monica Ciancio.
A difendere gli indagati gli avvocati Angelo Palmieri, Leone Zeppieri, Oreste Palmieri, Giancarlo Vitelli, Francesco Vasaturo, Pasquale Cardillo Cupo, Italo Montini, Marta Censi, Francesco Pisani, Fabrizio D’Amico, Francesco Di Cesare, Sandro Marcheselli, Pietro Nicotera, Gaetano Marino, Leonardo Palombi, Vincenzo Cortellessa, Moreno Gullì, Luigi Vicidomini, Stefano Iucci, Alessia Vita, Renato Archidiacono, Marco Nardecchia, Angelo Piraino, Amleto Coronella, Maurizio Sangermano e Silvia Siciliano.