Villa Maietta, il condono lo concede il Consiglio di Stato

Pasquale Maietta

Accolto l’appello dell’ex deputato pontino ed ex tesoriere alla Camera di Fratelli d’Italia, Pasquale Maietta.

Il Consiglio di Stato ha bocciato la decisione del Comune di Latina di annullare in autotutela il permesso a costruire in sanatoria rilasciato il 21 gennaio 2014 all’allora esponente del centrodestra, relativo ai lavori effettuati nella sua villa di via Nascosa, poi indicata nel processo “Arpalo” come un bene acquistato con il denaro oggetto di riciclaggio.


Ok dunque al condono, annullando il provvedimento che aveva cancellato la sanatoria ritenendo che fosse stata rilasciata “su presupposti erronei, in quanto pone a legittimazione urbanistico-edilizia opere per le quali non risulta essere stato rilasciato il preventivo e necessario nulla osta regionale circa il vincolo paesaggistico gravante sull’area interessata dai lavori abusivi”.

Maietta, proprietario del lotto di terreno su cui sorge l’immobile e della antistante fascia frangivento, dopo aver realizzato abusivamente un muro di cinta e un passo carrabile, aveva presentato al Comune istanza di accertamento di conformità e istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica.

L’ente locale, senza attendere il nulla osta regionale, il 21 gennaio 2014 gli aveva rilasciato il permesso di costruire in sanatoria.

Lo stesso Comune, il 24 maggio 2018, aveva però comunicato all’ex parlamentare l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela del permesso di costruire in sanatoria e poi aveva annullato tale provvedimento perché rilasciato “su un erroneo presupposto di valutazione di quanto stabilito” dalla norma regionale in materia.

Una decisione avallata dal Tar e ora cassata da Palazzo Spada.

Per i giudici, l’amministrazione comunale, “nel provvedere in autotutela, avrebbe dovuto rispettare il termine di diciotto mesi”.