Chiesti 25 anni di carcere per l’autotrasportatore uxoricida

Elisa Ciotti

Chiesta la condanna per l’uxoricida.

Il pubblico ministero Andrea D’Angeli ha chiesto alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina di condannare a 25 anni di reclusione Fabio Trabacchin, il 37enne che, il 10 luglio 2019, a Cisterna uccise a martellate la moglie Elisa Ciotti.


La donna, di un anno più giovane dell’imputato, venne assassinata nella villetta di via Palmarola che divideva con il coniuge da cui voleva separarsi.

Trabacchin, che uccise la moglie al culmine di una lite, confessò dopo quattro ore di interrogatorio davanti ai carabinieri e al magistrato di turno.

La coppia si stava appunto separando e quel giorno, nel corso dell’ennesimo litigio, Elisa Ciotti venne massacrata di botte e finita a martellate.

Dopo l’omicidio il marito, un autotrasportatore subito messo in carcere, andò al lavoro con un amico e a fare la macabra scoperta fu la figlia dei due, una bambina di dieci anni, che trovò la madre sul letto, in un lago di sangue.

La bambina telefonò al papà, che a sua volta chiamò il fratello, chiedendogli di recarsi a casa perché era successo qualcosa alla moglie.

Poi anche Trabacchin tornò in via Palmarola, provò a sostenere di non sapere cosa fosse successo, ma alla fine crollò nel corso dell’interrogatorio.

Ora la richiesta di condanna, caldeggiata anche dai legali di parte civile, gli avvocati Flaviana Coladarci, Maddalena Di Girolamo e Aurelio Cannatelli.

Il prossimo 22 ottobre previste le arringhe dei difensori, gli avvocati Luca Amedeo Melegari e Fabrizio Mercuri, e la sentenza.