Quanto avvenuto lunedì mattina in piazzale Carturan, dove fuori dal point elettorale di Fare Latina è stato sfregiato e minacciato il candidato Massimo Gibbini, è di una gravità inaudita e non è la prima intimidazione subita da quella formazione politica.
La candidata a sindaco Annalisa Muzio ha svelato di aver ricevuto altre minacce.
Ignoti l’hanno più volte contattata telefonicamente e il messaggio è stato sempre lo stesso: “Fermati, devi fermarti”.
“Non avevo dato peso a quelle telefonate e non avevo presentato delle denunce, ma da oggi lo farò. Da oggi devo assumermi la responsabilità di un gruppo”, ha affermato l’aspirante sindaco, un’avvocatessa espressione di un’area moderata del centrodestra.
Gibbini è scosso.
“Non ho fatto quasi in tempo a vederli. Ho alzato un braccio per difendermi e sono scappati. Solo in quel momento ho visto il sangue e ho capito che mi avevano ferito”, racconta.
All’ospedale “Goretti” lo hanno suturato e medicato a una mano, al braccio e al volto, assegnandogli una prognosi di otto giorni.
Pochi centimetri più in alto e avrebbe perso un occhio.
“Non c’è mai stata un’azione così scientifica verso un candidato e verso un movimento. Sta montando un brutto clima”, ha dichiarato Fabio Bianchi, ex assessore provinciale ed ex esponente di An, ora a sostegno della Muzio.
In questi giorni a Latina sono infatti stati strappati o imbrattati soltanto i manifesti dell’aspirante sindaca.
“Noi non molliamo. Oggi ho sentito forte il puzzo del compromesso e dell’inciucio”, assicura l’avvocatessa Muzio.
La Digos sta indagando. Gli investigatori stanno cercando testimoni ed esaminando le telecamere di sorveglianza della zona. E ci sono già due piste ben precise.
L’imperativo è individuare in fretta i due giovani aggressori, dileguatisi in sella a uno scooter.