Sono Maurizio De Santis, 49enne originario di Formia, Giuseppe Montella, 28enne originario di Terracina, e Giuseppe D’Alterio, 65enne di Fondi, i tre arrestati dagli investigatori della squadra mobile di Latina, della squadra mobile di Roma e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, su ordine del gip di Roma, Bernadette Nicotra, nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia capitolina sui mercati del pesce di Latina e Cisterna.
Il primo è finito in carcere e gli altri ai domiciliari.
I tre sono accusati, a vario titolo, di tentata estorsione e di atti di illecita concorrenza, reati aggravati dal metodo mafioso.
Azioni che sarebbero state compiute al fine di cercare di ottenere il monopolio nella commercializzazione al dettaglio di prodotti ittici nei mercati di Latina e Cisterna.
Secondo gli inquirenti, De Santis, tramite D’Alterio, avrebbe ingaggiato Renato Pugliese e Agostino Riccardo, attualmente pentiti e all’epoca dei fatti esponenti del clan rom Di Silvio, per imporre a un imprenditore ittico concorrente di vendere i propri prodotti a prezzi stabiliti da loro, minacciandolo: “Noi siamo quelli di Campo Boario, tu c’hai rotto il cazzo, mettiti a disposizione con i prezzi delle altre persone, comportati bene”.
De Santis stesso avrebbe poi detto, tra l’altro, al concorrente: “Devi andare via da qui, io sono coperto dai D’Alterio e tu non hai capito chi sono io”.
Il gip ha sostenuto che i tre indagati hanno una “spiccata potenzialità criminale, che si fonda anche sulla contiguità degli stessi con ambienti mafiosi di Latina e Fondi”.