“Era domenica 25 giugno 1989 – ricorda padre Antonio Rungi, passionista del Santuario della Civita – quando Papa Giovanni Paolo II, oggi santo, svolse la sua visita pastorale nell’arcidiocesi di Gaeta, iniziando proprio dal Santuario della Civita, dove incontrò, nel piazzale antistante questo luogo di preghiera mariana circa 600 ammalati, giunti al Santuario da ogni parte della diocesi di Gaeta ed oltre tali confini. Da allora ininterrottamente, i passionisti in coincidenza della prima domenica di settembre, ogni anno, celebrano la giornata degli ammalati e per gli ammalati”. Per cui, anche in questo 2021, il 5 settembre 2021, ultima domenica prima della ripresa generale delle attività lavorative, compresa quella della scuola, la giornata di festa sarà completamente dedicata ai sofferenti nel corpo e nello spirito. A tale fine sono previste le celebrazioni delle sante messe alle ore 8; 9; 10,30; 12; 17; 18 e 19. A servizio dei pellegrini saranno i padri passionisti di Itri-Civita, impegnati da 35 anni al santuario della Civita.
La messa delle ore 18, dedicata agli ammalati, sarà celebrata all’aperto, nello spiazzale antistante il santuario per dare a tutti la possibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica di ringraziamento, ma anche per la impetrazione richiesta di grazie da parte dei tanti ammalati nel mondo.
“Sono, infatti, diversi gli ammalati -sottolinea padre Rungi – che anche nel corso dell’anno arrivano alla Civita per chiedere grazie, per pregare o per ringraziare del dono della salute riacquistata”.
Rimane vivo il ricordo, in diversi di loro, della visita di Giovanni Paolo II al Santuario della Civita che rivolse agli ammalati con queste toccanti parole: “Sono venuto su questo Sacro Monte per venerare la Vergine santissima nel suo santuario della Civita, così famoso e così ricco di significato per voi, che negli occhi di Maria e nel suo volto materno cercate conforto alle sofferenze fisiche e morali…Eccomi, dunque, ai piedi di Maria, salute degli infermi e aiuto di tutti i cristiani…Io non sono venuto unicamente per portarvi il mio incoraggiamento umano, ma per recarvi anche e soprattutto il conforto della fede cristiana. Sono venuto per dirvi che le vostre infermità sono inscritte nel disegno d’amore paterno ed esigente di Dio. Non vedete in esse una fatalità cieca, ma una prova sempre provvidenziale, anche se dal punto di vista puramente umano spesso oscura ed incomprensibile…La vostra generosa unione con la sofferenza di Cristo costituisce il culmine del vostro credere”. Ed un apprezzato augurio finale da parte del Papa: “Carissimi ammalati, io vi auguro di recuperare presto la salute, per poter lasciare i centri di cura e tornare alle vostre case. Vi attendono gli abituali compiti familiari e sociali, nei quali tanto bene potrete ancora fare grazie alle energie ritrovate. Io prego per la vostra sollecita guarigione”.
“Da qui la giornata di preghiera per tutti gli ammalati che i passionisti -conclude padre Antonio Rungi – celebrano al Santuario della Civita in modo più incisivo, dopo l’incontro di Giovanni Paolo II del 25 giugno 1989, con gli ammalati vicini e lontani e che per molti anni ha organizzato don Emilio Fusco della Piccola Lourdes di Mondragone (Ce)”.