Durigon fuori dal Governo: dopo lo scivolone sul parco Falcone-Borsellino, le dimissioni

Claudio Durigon

Un finale nell’aria da giorni e messo nero su bianco giovedì sera: l’esponente pontino della Lega Claudio Durigon ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di sottosegretario all’Economia. Un addio al Governo dovuto allo scivolone sul parco di Latina intitolato dal 2017 ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Di recente, nel corso di un incontro pubblico nel capoluogo, Durigon si era detto favorevole ad intitolare nuovamente l’area verde al fratello di Benito Mussolini, Arnaldo.

Una presa di posizione che ha da subito scatenato polemiche a livello nazionale, con la richiesta di dimissioni avanzata a più riprese da più parti. Dimissioni finora procrastinate ma rese inevitabili da un aut aut del premier Mario Draghi. Un pressing istituzionale che alla fine ha prevalso, portando anche il segretario leghista Matteo Salvini e il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a scaricare l’ormai ex sottosegretario.


Durigon ha contestualizzato il suo passo indietro in una lettera aperta in cui asserisce di non essere mai stato fascista. “Per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo, a svilire e denigrare la mia memoria affettiva, a snaturare il ricordo di ciò che fecero i miei familiari proprio secondo quello spirito di comunità di cui oggi si avverte un rinnovato bisogno, ho deciso di dimettermi dal mio incarico di Governo che ho sempre svolto con massimo impegno, orgoglio e serietà”.

“Un processo di comunicazione si valuta non in base alle intenzioni di chi comunica, ma al risultato ottenuto su chi riceve il messaggio: è chiaro che, nella mia proposta toponomastica sul parco comunale di Latina, pur in assoluta buona fede, ho commesso degli errori”, scrive. “Di questo mi dispiaccio e, pronto a pagarne il prezzo, soprattutto mi scuso. Mi dispiace che mi sia stata attribuita un’identità ‘fascista’, nella quale non mi riconosco in alcun modo. Non sono, e non sono mai stato, fascista. E, più in generale, sono e sarò sempre contro ogni dittatura e ogni ideologia totalitaria, di destra o di sinistra: sono cresciuto in una famiglia che aveva come bussola i valori cristiani”.

“Gli italiani da noi e dal Governo si aspettano soluzioni, non polemiche. Quindi faccio un passo a lato, per evitare che la sinistra continui a occuparsi del passato che non torna, invece di costruire il futuro che ci aspetta. Io continuo, anche senza il ruolo di sottosegretario, a lavorare per difendere Quota 100 e impedire il ritorno alla legge Fornero, e a ottenere saldo e stralcio, rottamazione e rateizzazione per i 60 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire da settembre, massacrando famiglie e imprese”.

“Non solo. Il tempo che non passerò più al ministero lo dedicherò anche alle mie amate comunità di Latina e Roma: hanno bisogno di progetti, efficienza, sicurezza e lavoro, non di incapacità e polemiche. Da militante fra i militanti, avrò anche più tempo per raccogliere firme per i referendum sulla giustizia fino a settembre, così da arrivare a un milione di firme”.

“Auguro buon lavoro a chi prenderà il mio posto” conclude Durigon. “In un grande partito come la Lega siamo tutti sostituibili, tranne Matteo Salvini che ringrazio per il sostegno, la vicinanza politica, morale e umana che ha avuto nei miei confronti. Non da ultimo, ringrazio i tanti militanti, simpatizzanti o elettori che mi hanno inviato messaggi di vicinanza in questi giorni”.

“Ringrazio Claudio non solo come politico ma soprattutto come uomo, amico, persona onesta, concreta, schietta e coraggiosa, che a differenza di altri lascia la poltrona per amore dell’Italia e della Lega, e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficoltà per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra”, le parole del leader della Lega Salvini.

“Contiamo che questo gesto di responsabilità e generosità induca a seria riflessione altri politici, al governo e non solo, che non si stanno dimostrando all’altezza del loro ruolo. Conto su Claudio per la scrittura della nuova riforma delle pensioni, vicina a Quota 100 e lontana dalla Fornero, per la rottamazione di milioni di cartelle esattoriali, e per nuovi incarichi per aiutare la Lega a crescere ancora”.