Rilevatori apicali digitali: come si sono evoluti nel tempo

I rilevatori apicali digitali di ultima generazione, come quelli di next-med.net, sono sempre più diffusi. Gli studi dentistici odierni hanno infatti compreso tutti i vantaggi di utilizzare questo tipo di strumentazione. Tempi operativi ridotti e maggiore precisione. Non solo, anche la possibilità di non dover costringere i pazienti a chissà quante radiografie. Sì, i vantaggi sono indubbi. Ma come si sono evoluti questi strumenti nel corso del tempo? La loro nascita affonda le radici nel lontano 1918. È in questo periodo infatti che Custer scopre l’alta conduttività dei tessuti periapicali, valore che diminuisce spostandosi in senso apico-coronale.

Rilevatori apicali digitali: alla ricerca delle origini

Gli studi di Custer vengono portati avanti da Suzuki. Nel 1942 dimostra che è possibile creare una resistenza elettrica costante con un elettrodo nel canale radicolare e uno invece sulla mucosa orale. Pochi anni più tardi nasce il primo rilevatore apicale. Siamo negli anni ‘60 e la sua invenzione deve essere attribuita a Sunada. I rilevatori che arrivano in commercio negli anni successivi si rifanno proprio a questo modello. Si tratta di quelli che vengono definiti rilevatori di prima generazione.


 

Questi sono strumenti a corrente continua. Avevano molti limiti, primo fra tutti la necessità di dover essere tarati ad ogni utilizzo. Inoltre non offrivano un segnale corretto a meno che il canale radicolare non fosse del tutto asciutto. In seguito sono arrivati in commercio i rilevatori apicali di seconda generazione. Questi sono strumenti a corrente alternata. La corrente alternata evita la polarizzazione degli elettrodi, quindi si tratta di strumenti migliori, più reattivi. Permettono di misurare l’impedenza e sono più precisi. Ma si tratta comunque di strumenti che devono essere migliorati, ancora poco affidabili. E questo è il motivo per cui non si sono diffusi poi molto.

Evoluzione dei rilevatori apicali digitali nel corso del tempo

I rilevatori vengono migliorati grazie agli studi condotti da Huang. Siamo già alla fine degli anni ‘80. Nascono i rilevatori di terza generazione che sono capaci di misurare in modo progressivo l’impedenza lungo tutto il canale. Sono moderni, innovativi, affidabili e precisi. Niente a che vedere però con i modelli di quarta generazione. Stiamo parlando di tutti i modelli arrivati sul mercato a partire dai primi anni del terzo millennio. La tecnologia utilizzata è esattamente la stessa. Si tratta però di strumenti migliorati dal punto di vista funzionale. Sono più precisi, affidabili al 90%. Sono anche più semplici da utilizzare. Sono rilevatori apicali digitali, in possesso di uno schermo solitamente touch screen. Leggere i dati sullo schermo per un dentista è semplice ed immediato, proprio quello che ci vuole per rispondere alle esigenze odierne. Non solo, sono anche strumenti sempre più piccoli, leggeri e maneggevoli. Non esiste occasione in cui non possano essere utilizzati.

 

I rilevatori apicali digitali hanno la possibilità di migliorare ulteriormente nel corso degli anni. Non c’è limite al progresso, questo ormai lo sappiamo bene. È più che normale quindi aspettarsi che miglioreranno ulteriormente. È normale aspettarsi che avranno anche più funzioni in un solo prodotto, così che sia possibile rendere la vita dei dentisti ancora più semplice.

Rilevatori apicali digitali, vantaggiosi anche per il paziente stesso

Sino a questo momento abbiamo messo in evidenza come i rilevatori apicali digitali siano vantaggiosi per il dentista. In realtà sono vantaggiosi anche per il paziente. Un paziente che non deve sottoporsi a molte radiografie è felice. Ormai tutti sono consapevoli infatti che le radiazioni eccessive sono deleterie per la salute. Molte radiografie comportano un allungamento dei tempi operativi. Chi ha problemi ai denti, sa che questi comportano dolore, fastidio, disagio. Se i tempi operativi diminuiscono, è possibile risolvere queste problematiche quanto prima. Quanto prima è possibile tornare alla propria quotidianità. Inoltre l’utilizzo del rilevatore comporta anche meno spese. Le radiografie hanno un costo infatti intenso. Senza dimenticare che il rilevatore permette di ottenere una maggiore precisione. Il trattamento quindi sarà mirato, proprio per questo più efficiente.

Ma si tratta di una spesa elevata per uno studio dentistico?

La domanda, ce ne rendiamo conto, sorge spontanea. Ogni realtà oggi come oggi infatti vuole evitare di spendere un’esagerazione. I rilevatori apicali digitali non sono però poi così costosi. Inoltre si tratta di un investimento per il futuro dello studio. I pazienti infatti sono più favorevoli a scegliere uno studio che li utilizza, anzichè uno studio che opta solo per le radiografie. Infine è importante ricordare che è possibile risparmiare andando alla ricerca, magari online, dei rilevatori venduti con un ottimo rapporto tra qualità e prezzo.