Arresti domiciliari per il narcotrafficante Pietro Canori, 71enne di Priverno, coinvolto nel mese scorso nella maxi inchiesta della Dda palermitana sui traffici di droga portati avanti dalla ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno e da Cosa Nostra.
Canori, che secondo gli inquirenti avrebbe trattato direttamente con l’affiliato alla mafia siciliana Michele Vitale, è considerato il fornitore di cocaina della cosca dei cosiddetti Fardazza-Vitale di Partinico.
Accogliendo in parte il ricorso presentato dall’avvocato Giammarco Conca, il Riesame di Palermo ha però escluso per il 71enne l’accusa di mafia e l’aggravante sull’ingente quantitativo di droga spacciata, riformando l’ordinanza cautelare e concedendogli il beneficio dei domiciliari con braccialetto elettronico.
Le motivazioni dell’ordinanza verranno depositate dai giudici del Tribunale della libertà entro 45 giorni.