Attraverso una nota, gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Fondi fanno un lungo excursus critico sul comparto urbanistico, puntando il particolare il dito sull’assenza di programmazione.
“Fondi ha subito negli ultimi decenni profonde trasformazioni. La città è stata interessata da nuovi insediamenti privi di una rigorosa programmazione nel rispetto delle normative urbanistiche”, scrivono i pentastellati. “Persino elementi primari come i marciapiedi finiscono da una parte sulla strada di scorrimento Appia e dall’altro lato all’edificio scolastico ‘Aspri’. Superati questi due limiti i marciapiedi esistenti, quando esistono, consentono il passaggio di una persona e non sono utilizzabili da soggetti diversamente abili. Per non parlare dei nuovi insediamenti nella zona ‘Spinete’ dove le concessioni sono stati rilasciate, lotto per lotto, senza un piano organico e senza la programmazione di servizi e attrezzature degne di una città moderna. Anzi, molte stradine anguste e senza uscite non consentono nemmeno una manovra per permettere a una macchina di uscire. I marciapiedi in queste aree sono elementi totalmente sconosciuti.
Questo disordine urbanistico è patologico e risale alle scelte delle giunte insediatisi dal dopoguerra a oggi. Non è un caso che un rilascio disordinato e clientelare, oppure la sanatoria di capannoni, lungo la strada Diversivo Acquachiara ha consentito insediamenti di grandi capannoni per attività artigianali oppure commerciali. Tutti costruiti ‘rigorosamente’ in linea con l’asse stradale. La mancanza di una seria e rigorosa programmazione ha ormai pregiudicato in modo irreparabile la possibilità di costruire un’adeguata arteria esterna alla città per far transitare i grossi tir che giornalmente si recano al Mercato ortofrutticolo. Basti pensare che nella rotonda prima del ponte che supera la ferrovia Napoli-Roma, sulla sua destra, s’inserisce una stradina, quasi privata, proveniente da qualche capannone che ha ottenuto la concessione proprio dove poteva essere fatto l’innesto di una seria e appropriata arteria di collegamento tra la via Appia lato Monte San Biagio, il Mercato ortofrutticolo e la parte dell’Appia che va verso Itri-Napoli”.

“E poi che dire dei capannoni rilasciati con concessioni edilizie dai solerti amministratori di Fondi sul lato destro dell’Appia lato Monte San Biagio, dopo via Selcialto 2. Poiché tutta l’area è zona agricola, gli eclettici amministratori hanno legato, probabilmente, le concessioni ai terreni dietro i capannoni, i quali dovevano fornire i prodotti necessari per essere trasformati e immessi sul mercato. Caso strano ma vero, in due enormi capannoni attigui, edificati tra via Selcialto 1 e via Fosso di Lenola, sono manipolate banane provenienti dalla Costarica, e in seguito sono commercializzate e immesse sui mercati locali e nazionali.
La politica urbanistica, che doveva essere il motore fondamentale dell’economia della piana di Fondi é stata indirizzata a risolvere i problemi dei vari privati legati ai gruppi politici che nel corso di questi decenni hanno governato la città. In sintesi in questo caso, come in altri, è stato privatizzato il profitto scaricando i costi dei servizi sulla pubblica amministrazione. Quindi il cittadino comune è costretto a pagare sempre tasse e tributi più alti per sostenere i costi della pubblica amministrazione”.
“In conclusione possiamo affermare, senza timore di smentita, che gli amministratori di Fondi, governano la città con una logica clientelare consolidata nel tempo: ovvero non si governa per gli interessi generali, e/o per il bene comune, ma ogni amministratore ha in cima ai suoi pensieri la necessità di trovare soluzioni adeguate ai suoi elettori e alla ristretta cerchia dei suoi amici. In pratica chi sta sul palcoscenico a recitare nell’opera buffa ‘La Fazzoneide’, oppure nel parterre ad applaudire il ‘grande timoniere’ e chi sta nel loggione a fare la claque sono i primi beneficiari del sistema costruito nel corso di questi anni a Fondi. Chi invece è una mente libera che chiede i propri diritti nel rispetto delle leggi, con difficoltà trova soluzione ai propri problemi.
Il massimo della megalomania l’urbanistica di questa città l’ha raggiunto con le due mostruosità architettoniche e urbanistiche realizzate nell’ultimo periodo: l’anacronistico palazzo comunale che ha soppiantato l’unico fazzoletto di verde presente a ridosso del centro urbano con la conseguente cementificazione di tutta la zona, e il pretenzioso ‘Teatro Città di Fondi’ che per la sua dimensione non potrebbe essere gestito nemmeno da una grande città come Roma. Purtroppo per la realizzazione delle due opere sono stati impegnati oltre dieci milioni di euro delle finanze pubbliche. E il cittadino assiste allo sperpero muto e paziente aspettando, come diceva Eduardo De Filippo ‘adda passà a nuttata’.
Un piccolo insignificante avvenimento di questi giorni chiarisce meglio i criteri di gestione di ‘lor signori’ che detengono le leve del potere locale. Ebbene persino un passo carrabile può diventare elemento esemplificativo di com’è amministrata la cosa pubblica. Per evidenziare meglio il problema abbiamo realizzato un piccolo ma indicativo servizio fotografico.
A porta Vescovo incrocio con la via Appia a ridosso dell’impianto semaforico è stata bonificata un’area adiacente Unicredit-Banca di Roma e in seguito è stato meccanizzato il cancello e fatta regolare richiesta per l’autorizzazione del passo carrabile. Il 2 luglio, sicuramente dopo attenta istruttoria da parte del comando Polizia Locale, è rilasciata l’agognata autorizzazione n. 2933. A chiunque transiti in quella zona una domanda sorge spontanea: ma il pubblico ufficiale che ha istruito la pratica ha tenuto conto ed ha operato rispettando il codice della strada varato dal parlamento e i relativi regolamenti emessi dal ministero dei trasporti e delle infrastrutture?”.
Al riguardo, gli attivisti del Movimento Cinque Stelle Fondi trasmetteranno il quesito al ministero di competenza e al Prefetto di Latina, al fine di ottenere una risposta esauriente sull’argomento. E, nel caso di anomalia, inoltreranno regolare esposto alle autorità competenti al controllo degli atti dei pubblici amministratori.