Addio ai cappuccini e forse pure al loro patrimonio immobiliare

Addio ai padri cappuccini.

Da ottobre i frati lasceranno la chiesa di San Francesco, a Latina, dove per mezzo secolo sono stati un fondamentale punto di riferimento per la comunità e anche per i fedeli dei centri vicini.


A giugno il vescovo Mons. Mariano Crociata ha deciso di affidare la parrocchia a un sacerdote diocesano.

Una perdita a cui i parrocchiani non si rassegnano.

Stanno raccogliendo firme e hanno scritto anche a Papa Francesco affinché i cappuccini, che storicamente sono impegnati soprattutto nella cura dei poveri e dei malati, restino al loro posto.

Il primo parroco di quella chiesa è stato padre Osvaldo Capogna, per quasi 40 anni cappellano dell’ospedale “Goretti”, dove non ha fatto mai mancare una parola di conforto a chi soffre e che, morto otto anni fa, continua ad essere uno dei religiosi più amati in provincia di Latina.

Ora a San Francesco c’è Padre Giovanni ed è l’anima di quella comunità da ben undici anni.

Una storia destinata a interrompersi bruscamente tra meno di due mesi.

Quella che appare come una discussione tutta spirituale sembra però avere anche aspetti molto più terreni.

Da qualche tempo non sarebbero infatti idilliaci i rapporti tra la Curia vescovile di Latina e i frati, proprietari di tutto il complesso di San Francesco, compresa la nuova chiesa.

Il vecchio edificio di culto è adibito a teatro e sul retro c’è pure un campetto.

I religiosi non sono stati propensi a donare tutti gli immobili alla Curia senza avere in cambio neppure un piccolo indennizzo, ma nel corso dei mesi dalla Curia non sarebbe arrivato alcun segnale in tal senso.

A ottobre poi, con l’addio dei cappuccini alla parrocchia, a quanto pare sarebbe già stata pianificata la vendita della vecchia chiesa e del campetto, essendo già in corso le trattative con un noto costruttore di Latina.

Senza contare che sempre il campetto, quando era sindaco Giovanni Di Giorgi era stato destinato ad area pubblica e c’è dunque un fronte aperto pure con il Comune.

Problemi e tensioni ben distanti dalla sfera strettamente spirituale e con il rischio che a breve i fedeli si troveranno senza i loro frati e senza quegli edifici che sono stati il luogo in cui hanno vissuto e dove sono cresciuti.

Non a caso proprio la comunità, che teme di restare doppiamente orfana, dei cappuccini e di quel patrimonio, sarebbe pronta a manifestazioni eclatanti.

Sempre che prima non si faccia sentire la voce di Papa Francesco.